Nas nelle scuole per controllare chi ​è vaccinato e chi no. Belluno in testa

Domenica 21 Ottobre 2018 di Raffaella Ianuale
Nas nelle scuole per controllare chi è vaccinato e chi no. Belluno in testa
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I controlli dei Nas negli istituti e la scadenza del 10 marzo. Questi i due cardini su cui si muove il fronte vaccini nelle scuole venete e friulane. Mentre i bambini che sono stati ritirati dagli asili nido e dalle scuole dell'infanzia per non adempiere all'obbligo delle dieci coperture, che sono rimaste le stesse stabilite dall'ex ministro Beatrice Lorenzin, ammontano all'incirca allo 0,5 per cento. Quindi un bambino ogni duecento, sotto i 6 anni, è rimasto a casa rinunciando ai percorsi pubblici o paritari e preferendo soluzioni alternative che vanno dai nonni alla baby sitter o a forme di auto-aiuto tra famiglie. Nell'occhio del ciclone la provincia di Belluno, qui tutte le scuole riceveranno la visita dei carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità. A richiederne l'intervento la Procura di Belluno sulla base di irregolarità emerse nelle autocertificazioni. Tutti i bambini e ragazzini che frequentano ora asili e scuole  dell'obbligo stanno, infatti, accedendo grazie alle autocertificazioni che le famiglie hanno consegnato alle segreterie scolastiche ad inizio anno scolastico. A consentire questo percorso agevolato è stata un circolare congiunta dei ministeri della Sanità e della Pubblica Istruzione dello scorso settembre, poi diventata norma nel Milleproroghe. Alcune furberie dei genitori postate sui social - è il caso di una mamma che nel bresciano si era vantata di aver falsificato l'autocertificazione - sono state il punto di partenza dei controlli del Nas. Le false attestazioni comportano, tra l'altro, conseguenze penali.

Numerosi i blitz dei militari già eseguiti nelle scuole delle province di Treviso, Belluno e Venezia durante i quali i carabinieri si sono impossessati delle autocertificazioni compilate dalle famiglie, i cui dati sono stati poi incrociati con quelli dell'anagrafe vaccinale veneta. «Nella provincia di Belluno, su richiesta della Procura, controlleremo a pettine tutte le scuole del territorio - spiega Vincenzo Nicoletti, comandante del Nas con competenza su Treviso, Venezia e Belluno - quindi prenderemo visione di tutte le autocertificazioni che verranno poi confrontate con le effettive vaccinazioni già eseguite». Belluno, ricordiamo, rispetto alle altre province venete è quella con il più elevato numero di bambini non vaccinati.

Una ventina di irregolarità sono finora emerse anche a Venezia, ma qui non è attualmente coinvolta la Procura. «Nella maggior parte dei casi emersi nelle scuole di nostra competenza si è trattato comunque di errori formali - spiega Stefano Cecchin, presidente per il Veneto della Federazione italiana scuole materne (Fism), a cui aderisce il 65 per cento degli asili - in questi casi i genitori sono stati convocati ed hanno fatto le correzioni».

LE SCADENZE
Se negli asili, in caso di mancata vaccinazione, i bambini devono rimanere a casa, nelle scuole dell'obbligo è prevista la multa da 100 a 500 euro. Fino adesso nessuna famiglia è stata sanzionata, non solo in Veneto, ma nell'intero territorio nazionale. Le regioni stanno infatti lavorando in rete e di fronte ad una normativa poco chiara hanno scritto al ministro della Salute Giulia Grillo per capire come e quando intervenire con le contravvenzioni. Attendono quindi una risposta prima di procedere con le multe che saranno comunque erogate dalle aziende sanitarie.
La scadenza che per ora rimane ferma è quella del 10 marzo. Perché se è vero che in prima battuta si è proceduto con le autocertificazioni, il 10 marzo rappresenta la data oltre la quale le famiglie devono presentare le certificazioni delle Ulss che attestino che le vaccinazioni obbligatorie sono state effettuate. Certo laddove la scuola sa di avere bambini non vaccinati in classe può procedere con il loro spostamento se necessario. È successo a tre alunni non vaccinati di una prima elementare nel Trevigiano che sono stati cambiati di sezione per consentire a un bimbo immunodepresso di stare in classe senza rischi per la salute.

LE IRREGOLARITÀ
Secondo l'ultimo report della Regione Veneto, che attraverso l'anagrafe vaccinale ha la situazione reale di quanto accade, l'anno scolastico è iniziato con 80mila studenti che non hanno assolto all'obbligo vaccinale. Questo non significa che le loro posizioni siano tutte irregolari, nella maggior parte dei casi si tratta infatti di studenti che hanno già intrapreso il percorso vaccinale, ma non lo hanno ancora portato a termine. L'intenzione del ministro Giulia Grillo è che entro il 2019 ci sia un'unica anagrafe vaccinale nazionale e non anagrafi regionali a macchia di leopardo con archivi che non dialogano tra loro. Attualmente sono dotati di anagrafe Veneto, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Bolzano, Trento, Puglia, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta.
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