Vado in vacanza sulla casa sull'albero: in Veneto si può /Le regole

Dormire almeno per una notte in una casa sull'albero. Il sogno di ogni bambino promette di diventare realtà anche in Veneto, grazie all'approvazione dei requisiti di classificazione di questa particolare struttura ricettiva, avvenuta ieri pomeriggio da parte della terza commissione del consiglio regionale. L'obiettivo è promuovere il turismo esperienziale in ambienti naturali come gli alloggi galleggianti, le palafitte, le botti ed appunto le casette realizzate fra i rami, un fenomeno in crescita anche a Nordest.

All'ultima edizione della rassegna Buy Veneto, il governatore Luca Zaia aveva rimarcato la necessità per la prima regione turistica d'Italia di puntare su un'ospitalità non solo «slow» (lenta) e «green» (verde), ma anche «emozionale». Ecco allora il provvedimento portato in giunta dall'assessore di comparto Federico Caner, per consentire al viaggiatore «di vivere un'esperienza nuova, diversa, unica» e per dare alle imprese «una concreta possibilità di emergere nel mercato». Per esempio attraverso le case sugli alberi: «Alloggi collocati in posizione sopraelevata dal suolo nell'ambito di contesti arborei ad alto fusto, strutture peraltro presenti già da alcuni anni negli Usa e in vari Paesi europei come ad esempio la Francia e la Germania». Dei veri e propri nidi a misura umana che, perfino nelle solitamente prosaiche pagine delle deliberazioni regionali, riescono ad evocare Il libro della giungla e tutta la sua poesia: «Il prodotto turistico delle case sugli alberi è innovativo, perché si differenzia dalle strutture ricettive tradizionali, avvicina massimamente i turisti alla natura e insieme ne stimola la fantasia, con il ricordo di avventure descritte da opere letterarie e cinematografiche di successo»...