VENEZIA - La stagione accelera, ma gli stagionali arrancano.
LA DISTORSIONE
Dal Nord al Sud, le cronache registrano vane ricerche di cuochi, camerieri di sala, baristi. «Tale anomalia, distorsiva del mercato del lavoro, richiede un correttivo immediato afferma Lalli, numero uno di Federturismo e cioè Confindustria che potrebbe essere una rimodulazione della tassazione sul costo del lavoro per consentire ai lavoratori di percepire un netto in busta paga più elevato e rendere quindi più attraente il lavoro rispetto al Reddito di cittadinanza, con conseguente risparmio per le casse dello Stato». La ricetta viene condivisa anche daivertici veneti delle associazioni di categoria, che però stilano una diagnosi più ampia. «Al di là della contingenza di quel sussidio, una vergogna che indigna chi lavora, ci sono fragilità strutturali», rimarca Marco Michielli, leader di Confturismo e quindi Confcommercio, la cui emanazione di Federalberghi concorda attraverso il presidente Massimiliano Schiavon: «Da noi il Rdc è solo una parte del problema. Il vero guaio è la fuga di quella fascia di figure di alto livello professionale, che va dalla governante al barman, che non poteva aspettare la ripartenza del turismo dopo un anno e mezzo: ha fatto altre scelte e ha cambiato settore, per cui l'abbiamo persa».
LE CAUSE
Racconta Alberto Maschio, referente dell'Associazione jesolana albergatori: «Sulla costa qualcosa si muove sempre, perché le spiagge attraggono un pizzico di manodopera in più. Ma le città d'arte sono decisamente più ferme. Purtroppo c'è uno scollamento incredibile fra la parte datoriale e il mondo del lavoro. Torno a dire che serve una decontribuzione dei contratti, per permettere alle imprese di fare qualche assunzione in più». Spiega al riguardo Michielli: «A parità di costo del lavoro fra me e un mio collega tedesco, 3.500 euro al mese, il mio dipendente ne percepisce 1.400 e il suo 2.200. Questo non stimola certo la gente a lavorare, così come non è proprio un incentivo il sussidio Covid e non è certo un aiuto il fatto che tanti genitori preferiscano dare ai figli la paghetta, anziché incoraggiarli a farsi la stagione». Precisa ancora Schiavon: «Siamo in fase di grande difficoltà. Troviamo il ragazzo che ha bisogno di pagarsi gli studi, ma facciamo molta fatica con i profili più qualificati. La speranza è di trovarne qualcuno, ma la realtà è che dovremo formarli. E questo non si fa una stagione: serve un nuovo patto sociale per la ricostituzione del sistema turistico».
LE PREVISIONI
Valutazioni amare, alle porte di un'estate dalle previsioni finalmente incoraggianti. La situazione fotografata nel fine settimana da Federalberghi Veneto, «in rapida evoluzione positiva», vede fra maggio e settembre un tasso di occupazione medio acquisito pari al 29,8% sul Garda, al 25,5% a Cortina d'Ampezzo, al 22,9% a Venezia, al 21,7% sulla costa veneta (con un'impennata del 35% per il ponte del 2 giugno). «Da metà aprile annota l'associazione abbiamo riscontrato un aumento importante di prenotazioni in ingresso che, da una decina di giorni a questa parte, ha registrato un ulteriore importante incremento». Picchi definiti «interessanti» vengono notati in occasione di eventi, come il Giro d'Italia e la Cortina-Dobbiaco in montagna, o la Biennale Architettura e il Salone Nautico in laguna, anche se «un importante numero di prenotazioni avviene sotto data», spesso a causa dell'incertezza meteorologica.