Turismo, il 2020 annus horribilis in Veneto. Crollo delle città d'arte

Sabato 5 Settembre 2020
Turismo, il 2020 annus horribilis in Veneto. Crollo delle città d'arte
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Tempi duri per le città d'arte; le spiagge risalgono con la parentesi felice di agosto (che le solleva, ma non le salva), mentre la montagna regge, ma non tanto da recuperare le perdite di giugno e luglio. Questa la situazione del turismo in Veneto per l'estate 2020 secondo una prima fotografia di Federalberghi che segnala anche come le terme registrano minime dello 0% a giugno e massime dell'80% ad agosto, mese quest'ultimo che ha dato respiro anche al Lago di Garda, martoriato però dal maltempo negli ultimi dieci giorni.

Le buone performance di agosto, con risultati in molti casi insperati, non basteranno - per Federalberghi - a raddrizzare il bilancio di una stagione storta, che da maggio ad agosto, nelle strutture alberghiere aperte, ha visto perdite di fatturati comprese fra il 30% e il 95%.

In quanto ai bonus vacanza, sono stati numerosi i turisti che si sono presentati in albergo chiedendo di poterli utilizzare così com'è stata complessivamente buona l'accettazione da parte degli albergatori. A padroneggiare meglio questo strumento sembra siano stati gli italiani di origine straniera (badanti e dipendenti originari dell'Est Europa o della Cina).

«Purtroppo il 2020 si conferma come annus horribilis del turismo, non solo in Italia - commenta il presidente di Federalberghi Veneto Marco Michielli - Nello specifico veneto, il consuntivo è in linea con le nostre previsioni, fatti alcuni distinguo: un po' meglio il ferragosto al mare, ma molto peggio le città d'arte, delusione in montagna e, in prospettiva, per le terme e il lago.
Adesso arrivano i mesi più duri».
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