TRENTO - La Guardia di Finanza di Trento ha denunciato 8 persone, componenti del sodalizio criminoso operativo in Trentino Alto Adige che ha realizzato una truffa piramidale in criptovaluta, per i reati di associazione per delinquere, truffa aggravata, abusivismo finanziario, illecita raccolta del risparmio, falso in bilancio e bancarotta fraudolenta.
L'uomo trentino a «capo» dell'organizzazione è stato sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere.
Nel corso delle indagini, i finanzieri hanno rivolto la propria attenzione in particolare ad una Srl con sede legale a Milano, ma operativa a Trento, che a partire dal 2016 ha raccolto da oltre 1.000 investitori residenti in tutta Italia (n. 227 in Trentino Alto Adige, n. 76 nel Lazio, n. 58 in Lombardia, n. 57 in Toscana, n. 43 in Veneto, n. 38 in Piemonte, n. 35 in Emilia Romagna, n. 31 in Abruzzo, n. 144 tra Friuli, Liguria, Marche, Umbria, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna) ma anche che all'estero (n. 380 tra Svizzera, Austria e Germania), oltre 2 milioni e 200mila euro, proponendo loro un finto progetto finanziario consistente nel «minare» una criptovaluta attraverso l'acquisto di server utili alla coniazione della criptomoneta (c.d. mining).