Troppa pioggia, la vendemmia sarà
ritardata: viticoltori preoccupati

Lunedì 20 Giugno 2016 di Mattia Zanardo
Troppa pioggia, la vendemmia sarà ritardata: viticoltori preoccupati
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L’estate comincia ufficialmente oggi. Finora tuttavia il meteo ha riservato ben pochi sprazzi di bella stagione: qualche giornata di sole, intervallata da acquazzoni, temporali e vere e proprie grandinate.
Un andamento climatico che sta complicando non poco il lavoro agli agricoltori veneti. A patire è soprattutto uno dei cardini del settore primario nostrano, la viticoltura. Precipitazioni e temperature al di sotto della medie, infatti, stanno rallentando lo sviluppo delle piante nei vigneti e, di conseguenza, posticipando nel tempo la vendemmia. Oltre a far prevedere una diminuzione dei quantitativi.
Da inizio anno a metà giugno, sul Veneto, sono caduti da 450-500 millimetri di pioggia sulla pianura meridionale, 900 nella pedemontana e fino a oltre 1300 in varie località delle Prealpi. Solo nelle prime due settimane di giugno la media delle precipitazioni si è attestata a 107 millimetri, con punte di 150 nelle aree pianeggianti e di 200 nella fascia collinare. Proprio nel momento in cui i grappoli necessiterebbero di soleggiamento ed alte temperature per completare al meglio la loro maturazione.
La bizzaria meteorologica della primavera sta incidendo su germogliamento e fioritura delle viti. Con esiti, peraltro, spiegano gli esperti, molto diversi riguardo allo sviluppo vegetativo, a seconda delle zone e delle varietà. Se Chardonnay e Pinot, ad esempio, sono già in una fase avanzata, con una raccolta stimata a fine agosto, la Glera, il vitigno da cui si ottiene il Prosecco, nell'area docg del Coneglianese, sta fiorendo da non più di una decina di giorni. «Qui la proiezione di vendemmia per noi è dopo il 10 di settembre -spiega Fiorello Terzariol, tecnico del Condifesa Treviso-. Nell'area di Valdobbiadene, siamo ancora più indietro, iniziano ora i primi petali nelle infiorescenze e si potrà vendemmiare solo negli ultimi dieci giorni di settembre». Dopo gli anticipi delle ultime stagioni, insomma, si ritornerà a tempistiche più tradizionali. I dati storici dell'Arpav, del resto, dimostrano come l'anomalia climatica sia meno marcata di quanto potrebbe apparire: proprio sui colli del Prosecco, le annate 2013 e 2014 erano state ancor più piovose. 
Pioggia e umidità non comportano solo ritardi nella vendemmia, ma favoriscono anche l'attacco di funghi e malattie. Finora sono stati attuati, in media 6-7 trattamenti, che però non sono riusciti a scongiurare la formazione di giallumi sulle foglie, dovuti agli sbalzi termici. La temibile peronospora è sotto controllo, ma il rischio di «esplosione» rimane elevato. Acuito dal fatto che, a causa della variabilità meteo, si fatica a programmare gli interventi con i fitofarmaci. 
Sui vari aspetti farà il punto, domani, dalle 10, a Conegliano, nella sede del Centro ricerca in viticoltura ed enologia.
Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 08:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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