Ucciso mentre era steso a terra, con una fucilata alla nuca. Con ogni probabilità in quel momento era nella posizione classica del cacciatore che imbraccia il fucile mirando alla preda. Alle sue spalle qualcuno avrebbe esploso un colpo di Winchester, freddandolo con un proiettile alla nuca da meno di un metro di distanza. Massimiliano Lucietti, 24 anni, di Celledizzo di Peio, appena 350 anime nella trentina Val di Sole, è morto così lunedì scorso, al mattino, nei boschi a due passi da casa. È quanto si apprende dagli inquirenti che stanno ricostruendo gli attimi prima della sua morte. Ieri sono stati resi ufficiali i risultati dell'autopsia, che hanno ricostruito la posizione in cui si trovava la vittima e confermato l'ipotesi di un omicidio. Gli investigatori sono ora in attesa della perizia balistica dei carabinieri del Ris. Il corpo è stato ritrovato lunedì scorso attorno alle 8 da un forestale in pensione di ritorno dalla postazione di caccia. Amico della vittima e che faceva parte del suo stesso gruppo di caccia. E appena il giorno dopo il ritrovamento l'uomo si è suicidato lasciando un biglietto con su scritto «Non attribuitemi colpe che non ho». Il 59enne, subito dopo aver scoperto il corpo, era stato sentito a lungo dai carabinieri come persona informata sui fatti. I familiari hanno dato mandato all'avvocato Andrea de Bertolini di difenderne l'onorabilità.
IL PM
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout