Associazione dei microbiologi: «I nuovi test rapidi sono equiparabili ai tamponi molecolari»

Martedì 5 Gennaio 2021
Test rapidi

VENEZIA - I più recenti test antigenici a lettura fluorescente - utilizzati ad esempio in gran numero in Veneto - «hanno migliori prestazioni» dei precedenti test rapidi (immunocromatografici) «e sembrano mostrare risultati sovrapponibili a quelli del saggio di real-time RT-PCR (i molecolari)». Il loro uso «è indicato in setting a bassa prevalenza di infezione». Lo afferma un documento dell'Associazione dei microbiologici clinici italiani (Amcli), mentre è prossima la distribuzione per valutazione alle Regioni della circolare ministeriale che fisserà il confronto finale fra molecolari e test rapidi.

I microbiologici dell'Amcli evidenziano che i tamponi rapidi, licenziati inizialmente (test immunocromatografici lateral flow), «risentono egualmente della prevalenza dell'infezione nella popolazione e devono essere riservati al contact tracing».

Ma i test antigenici a lettura fluorescente amplificata - scrivono - hanno migliori prestazioni; in particolar modo quelli di più recente introduzione (immunofluorescenza con lettura in microfluidica) sembrano mostrare risultati sovrapponibili a quelli del saggio di real-time RT-PCR«. Questi rapidi di terza generazione, utilizzati con 'point of care', sono quelli che ad esempio vengono utilizzati in Veneto per lo screening sul personale sanitario. Nel documento, i microbiologici di Amcli si esprimono anche sull'appropriatezza dell'uso del test molecolare: «deve essere considerato solo a scopo diagnostico - affermano - e va utilizzato in presenza di un forte sospetto clinico di infezione o in presenza di un contatto stretto con un soggetto con positività accertata».

«Non è da considerarsi adeguato - aggiunge Amcli - allo screening di massa della popolazione. Infatti, più è bassa la probabilità di avere un vero positivo più diminuisce il valore predittivo positivo del test». «I test di rilevazione molecolare o antigenica - prosegue l'Amcli - non trovano indicazione scientifica al di fuori di tali casi, perciò, l'utilizzo di test diagnostici al di fuori di tali indicazioni si configura come un ricorso inappropriato alla diagnostica virologica, che si traduce in un'inappropriata gestione delle risorse (economiche, strumentali, umane)».

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