Stoppato lo sciopero dei trasportatori indetto per domani per il caro gasolio, l'Italia deve comunque fare i conti con la raffica di rincari che stanno colpendo imprese e consumatori.
LA RISPOSTA
Per la Cgia la risposta a questi rincari è tagliare le tasse e la spesa corrente cercando di evitare la spirale «prezzi-salari» perché su 992 contratti di lavoro, a fine 2021 ne risultavano scaduti 622. «Con un'inflazione che quest'anno sfiorerà il 4%, dobbiamo assolutamente evitare di alimentare la spirale prezzi-salari che verso la fine degli anni 70 contribuì a far schizzare il caro vita a un livello superiore addirittura al 20% - sottolinea la Cgia -. Così come in parte già si sta facendo, con il rinnovo dei contratti nazionali va sviluppata maggiormente la contrattazione di secondo livello (territoriale o aziendale), potenziando, in particolar modo, il ricorso al welfare aziendale. Ma contro gli aumenti a raffica potrebbe non bastare, anche perché vanno a incidere su moltissimi settori». Qualche esempio. L'acciaio viene usato nell'edilizia e nelle costruzioni, nelle infrastrutture, nell'industria ferroviaria, nelle auto, insomma in molti campi da Pnrr. L'alluminio serve per realizzare testate dei motori, biciclette, aerei, imbarcazioni, linee elettriche, imballaggi, costruzioni, radiatori, elettrodomestici, computer. La farina di soia serve anche per preparare dolci, pane, pizza, cornetti, brioches. Ed è utilizzata come integratore nell'alimentazione del bestiame come il granoturco. E la lista potrebbe continuare. Su tutto poi pesano i rincari dei carburanti che si riverberano su tutti i trasporti e anche su agricoltura e pesca.