Trento chiede lo spray contro gli orsi: «Ormai sono troppi e sono cresciuti in fretta»

Votata la risoluzione per trattare con il governo sulle bombolette come arma di difesa

Mercoledì 10 Maggio 2023 di Angela Pederiva
Trento chiede lo spray contro gli orsi: «Ormai sono troppi e sono cresciuti in fretta»

TRENTO - Il ripopolamento dei plantigradi in Trentino, dove quasi un quarto di secolo fa erano stati importati dalla Slovenia, è stato molto più veloce di quanto stimavano gli esperti. «La popolazione minima vitale, di 50 esemplari, è stata raggiunta in circa 13 anni anziché nei 18-41 previsti», ha detto ieri il presidente leghista Maurizio Fugatti, tirando le somme del progetto "Life Ursus" nel corso del Consiglio provinciale, convocato con l'obiettivo di arrivare a una risoluzione possibilmente condivisa sulla gestione dei grandi carnivori.

La seduta è stata aggiornata ad oggi, ma nel frattempo è stata approvata senza voti contrari la proposta dell'esponente di maggioranza (e cacciatrice) Vanessa Masè, che impegna la Giunta a proseguire le trattative con il Governo «affinché venga trovata una modalità per autorizzare l'impiego dello spray antiorso» da parte di chi frequenta i boschi.


QUANTITÀ E GITTATA
La richiesta è stata condivisa anche dall'opposizione. «Sono anni che lo si chiede, ma quanta battaglia è stata fatta con lo Stato per legalizzare lo strumento?», ha chiesto il dem Luca Zeni. In base al decreto ministeriale del 2011, in Italia sono permessi la vendita e il porto a scopo di autodifesa delle boccette al peperoncino, le quali però devono contenere una miscela massima di 20 millilitri ed avere una gittata non superiore a 3 metri. Secondo i sostenitori di questo rimedio nei confronti degli animali, invece, servono bombolette da mezzo litro in grado di arrivare a una dozzina di metri. Inoltre la risoluzione licenziata dall'aula di Trento, con 28 favorevoli e 3 astenuti, mira a rendere legale lo spray «non solo per le forze dell'ordine», come sembrava intenzionato a fare Palazzo Chigi attraverso un emendamento in cerca di un veicolo giuridico.


NUMERI
In attesa di risposte da Roma, Fugatti ha snocciolato i numeri del piano europeo che fra il 1997 e il 2004 ha fruito di 3 milioni di euro. I 9 esemplari (3 maschi e 6 femmine) rilasciati tra il 1999 e il 2002 si sono moltiplicati in fretta, tanto che nel 2021 la popolazione è arrivata a contarne un centinaio Tra il 2009 e il 2023 la densità è oscillata tra 1,7 e 4 orsi ogni 100 chilometri quadrati, a fronte di una previsione di stabilità compresa fra 2 e 3. Dal 2005 al 2021 sono stati dispersi almeno 51 animali. Nel frattempo ne sono stati registrati 22 "problematici": 4 sono stati abbattuti, 5 sono stati catturati, 3 sono stati uccisi dai bracconieri, altri 3 sono spariti, 4 sono deceduti incidentalmente, uno è emigrato, un altro è spirato per cause naturali e MJ5 è ancora in libertà. Dal 2014 sono stati 7 gli attacchi all'uomo. L'ultimo è stato l'assalto mortale ad Andrea Papi da parte di JJ4, secondo le analisi genetiche messe però in discussione dagli animalisti della Leal, che l'ex presidente di centrosinistra Ugo Rossi ha invitato a denunciare per procurato allarme: «Siamo di fronte alla delegittimazione delle autorità come Corpo forestale, Fondazione Mach, Procura e Provincia», ha tuonato.


INVESTIMENTO
Peraltro gli attivisti dell'Enpa hanno preso le distanze da quella interpretazione dei referti, esprimendo «piena fiducia nella magistratura e nei periti tecnici». Invece la deputata centrista Michela Vittoria Brambilla ha presentato una denuncia contro ignoti per la morte di M62, «sulla quale devono essere dissipati i dubbi». Insomma lo scontro continua. Intanto l'altra notte è stato segnalato al 112 l'investimento di un orso in località Trasiel di Villa Lagarina. L'automobilista è rimasto incolume, mentre sono consistenti i danni riportati dalla macchina. L'animale è scappato, ma il Corpo forestale conta di identificarlo attraverso i campioni di pelo rimasti sul veicolo.

Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 09:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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