Covid, a Nordest regna il pessimismo: «Effetti anche nel 2022»

Mercoledì 30 Giugno 2021 di Natascia Porcellato
La tabella del sondaggio
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Da lunedì, l'Italia è bianca: non è più necessario indossare costantemente la mascherina anche all'aperto. Così, dopo un inverno caratterizzato da pesanti limitazioni, necessarie per contenere la diffusione del virus, l'estate sembra far tirare il fiato al Paese. Ma quando sarà sconfitto il Covid? Secondo le analisi effettuate da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, la maggioranza pensa si dovrà attendere almeno il 2022 (53%). La componente più ottimista, che vede il termine della pandemia entro quest'anno, non va oltre il 16%, mentre quella più pessimista, che ritiene non si arriverà mai a una fine, ma dovremo imparare a convivere con il virus, è fatta propria da quasi un nordestino su tre (31%).
Mentre la campagna vaccinale va avanti - pur persistendo l'obbligo di portare con sé la mascherina e indossarla all'interno dei luoghi chiusi e in caso di assembramenti - questo passo che prevede di non usarla all'aperto dove non ci sono assembramenti sembra restituire un'aria di nuova libertà che nell'inverno e nella primavera appena passati è stata largamente negata.


PER IL 31% NON FINIRÀ
Ma come è cambiata la prospettiva dell'opinione pubblica nordestina rispetto al termine della pandemia? Guardando al febbraio scorso, sembra crescere la componente che sospetta che l'epidemia di Covid non finirà: qualche mese fa, infatti, era il 23% a pensarla in questo modo, mentre ora la percentuale è salita al 31% (+8 punti percentuali). Per converso, è scesa dal 23 al 16% (-7 punti percentuali) la quota di ottimisti pronti a scommettere che non andrà oltre il 2021. Ora come allora, però, la (quasi identica) maggioranza pensa che ci sarà un termine, ma non prima dell'anno prossimo.
Come si caratterizzano dal punto di vista sociale i diversi orientamenti? L'idea che il Covid non sarà più un problema entro quest'anno tende ad essere maggiormente presente tra le persone di età media (45-54 anni, 25%), ma tra gli stessi tende altresì a crescere la componente che vede questo traguardo nel 2022 (57%). L'idea che l'epidemia si esaurisca l'anno prossimo, però, mostra la sua massima diffusione tra i giovani con meno di 25 anni (72%). Dall'altra parte, a sostenere che la pandemia non si esaurirà mai e dovremo adattarci a una convivenza forzata con il virus sono soprattutto coloro che hanno tra i 25 e i 44 anni, da una parte (34-39%), e gli over-55, dall'altra (36-37%).
Consideriamo, infine, l'influenza della professione.

A pensare (e probabilmente anche sperare, date le gravi limitazioni che la situazione sanitaria ha imposto loro) che l'epidemia si fermerà già quest'anno sono in misura maggiore gli imprenditori e i lavoratori autonomi (20%). L'idea che supereremo questa situazione entro il 2022, poi, tende a farsi più presente tra impiegati (62%), liberi professionisti (64%) e, in misura ancora più marcata, studenti (69%). L'ipotesi di una futura convivenza con un virus che non sparirà mai, invece, appare maggiormente diffusa tra operai (39%) e pensionati (35%), insieme a casalinghe (43%) e disoccupati (41%).

Ultimo aggiornamento: 16:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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