Allarme caro-bollette in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e provincia di Trento: secondo i dati analizzati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, complessivamente è il 95% degli intervistati a dichiararsi molto (69%) o abbastanza (26%) preoccupato per gli aumenti annunciati (e in parte già arrivati) in questi giorni.
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Seguono, a una certa distanza, la preoccupazione per il deterioramento ambientale (16%) e la necessità di agire per contrastare la disoccupazione e per migliorare la qualità dei servizi sociali e sanitari (entrambe 14%). La riduzione delle tasse (11%), il contrasto alla criminalità comune (9%), la gestione dell'immigrazione (7%) e il miglioramento della viabilità (2%) chiudono l'elenco dei settori proposti. Come sono cambiate nel tempo le priorità del Nord Est? Rispetto al 2013, il quadro sembra essere molto cambiato: nove anni fa, infatti, era la disoccupazione (53%) a dominare le inquietudini dell'opinione pubblica, mentre attualmente la preoccupazione per il lavoro è limitata al 14%. L'aumento dei prezzi, che attualmente è in testa alla graduatoria, era allora la seconda priorità, ma con un valore sostanzialmente dimezzato (15%). Il deterioramento ambientale, che oggi desta apprensione nel 16% dei nordestini, allora era fermo al 3%. D'altra parte, nel 2013 il Paese stava ancora uscendo dalla crisi economica iniziata nel 2008 e il tema della difficile ripresa dell'occupazione catalizzava la maggioranza delle apprensioni. Più simile a quella odierna, invece, sembra essere l'agenda osservata nel 2004: il costo della vita era ugualmente al primo posto, e con un valore del tutto simile (30%), ma allora appariva più sensibile la questione-sicurezza legata alla criminalità comune (14%), mentre meno intensa era l'enfasi posta sul deterioramento ambientale (8%). Come si declinano le preoccupazioni dal punto di vista socioprofessionale? A chiedere di intervenire sulla lievitazione dei prezzi sono in misura maggiore gli operai (36%) e gli impiegati (34%), anche se il valore massimo lo possiamo osservare tra le casalinghe (43%). La necessità di agire sul fronte del deterioramento ambientale, invece, viene auspicata da un fronte piuttosto variegato che coinvolge funzionari (21%), imprenditori (41%), studenti (34%), disoccupati (28%) e liberi professionisti (20%). Il miglioramento della qualità dei servizi sociali e sanitari, invece, trova maggiori consensi tra lavoratori autonomi (18%) e casalinghe (27%). Il tema della disoccupazione appare piuttosto trasversale dal punto di vista professionale, mentre la richiesta di intervenire per ridurre la tassazione proviene soprattutto dai liberi professionisti (23%). La richiesta di agire sulla criminalità comune, infine, tende a crescere tra casalinghe (15%) e pensionati (13%), mentre sono gli operai (11%) a mostrare una sensibilità superiore alla media per il tema della gestione dell'immigrazione.
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