VENEZIA - Laura Puppato esce di scena, Andrea Martella resta l'unico candidato alla segreteria regionale del Partito Democratico del Veneto.
LE REGOLE
Dopo aver raccolto le firme per la candidatura, un passaggio superato sia da Puppato che da Martella ancora lo scorso mese, il regolamento per il congresso prevedeva la presentazione delle liste in almeno il 50% più uno dei 17 collegi in cui è suddiviso il territorio (3 a Venezia, Vicenza, Padova, Treviso, Verona, 1 a Belluno e Rovigo). Questo perché le votazioni avvengono nei circoli e votano i soli iscritti. In pratica gli aspiranti segretari regionali dovevano presentare una lista (con i relativi candidati) in almeno 9 collegi, corredata da 60 firme, con la precisazione che i sottoscrittori non potevano anche essere in lizza. Per fare un esempio: a Belluno, con un solo collegio, bastavano 60 firme. A Treviso, che ha tre collegi, servivano 180 firme raccolte nell'ambito provinciale.
La lista di Martella, Ripartire. Con un Pd forte per il Veneto, è risultata in regola in tutti i 17 collegi. La lista di Puppato, Laura per il Veneto, peraltro presentata in 12 collegi e non in tutti 17, è risultata in regola solo in 7. Gliene sono mancati 2. Perché? La Commissione ha controllato tutte le firme e, collegio per collegio, ha rilevato delle irregolarità: sottoscrizioni non presenti in anagrafe, sottoscrizioni inferiori a 60, sottoscrizioni ripetute. La delibera è stata conseguente: non ammissione al voto nelle riunioni di circolo della lista Laura per il Veneto.
LA REAZIONE
L'ex senatrice ha attaccato tutto e tutti, se l'è presa con Martella («La dea bendata della Fortuna deve averlo in gran conto, visto che nella sua lunga carriera politica, è sempre riuscito ad evitare il confronto elettorale»), con il regolamento («Redatto per impedire la partecipazione democratica»), con la Commissione («Particolarmente attenta a creare una procedura finalizzata ad escludere chiunque non fosse un prodotto dell'establishment del partito»), con i motivi dell'esclusione («Sono state scartate decine di firme di iscritti online perché la Commissione non vedeva la registrazione dell'iscrizione, ma anche di iscritti da decenni che non hanno rinnovato la tessera per l'unica ragione che molti circoli non hanno mai aperto la nuova campagna tesseramenti»). «Ci hanno messo 12 ore per trovare un motivo per escludermi e almeno questa è una soddisfazione», ha concluso, promettendo battaglia e chiamando alla mobilitazione: «Non si può più tacere e non si può più rimanere in disparte».
LA RISPOSTA
Asettica la replica del Partito: ci sono delle regole, le regole vanno rispettate. I delegati dei due candidati non hanno eccepito sui lavori della Commissione, svolti nel modo più rigoroso possibile. Tuttavia, un delegato ha eccepito sul regolamento congressuale. Che però, solitamente, non si cambia in corsa.