Scuola le nuove regole: tutto l'istituto in quarantena con 2 positivi collegati

Sabato 6 Marzo 2021 di Angela Pederiva
Scuola le nuove regole: tutto l'istituto in quarantena con 2 positivi collegati
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VENEZIA Nel giro di sette o al massimo dieci giorni, l'indice di contagio in Veneto potrebbe salire dall'attuale 1,08 a quota 1,30. È quanto si legge in un documento riservato, inviato giovedì sera dall'Istituto superiore di sanità alla Regione (e a tutte le altre, con la proiezione per ciascuna), in modo che possa già cominciare a pianificare eventuali misure di contenimento.

La direzione Prevenzione terrà conto anche di questa stima, nella modifica del Piano regionale di sanità pubblica, che a partire dalla prossima settimana vedrà una stretta nell'attività di tracciamento dei contatti e nella gestione dei casi nelle scuole, dove saranno possibili chiusure mirate su base provinciale o addirittura distrettuale.

LA VALUTAZIONE Ieri una circolare congiunta dell'Ufficio scolastico regionale e dell'area Capitale umano della Regione, firmata dai rispettivi direttori Carmela Palumbo e Santo Romano, ha preso atto del parere della direzione Prevenzione, secondo cui «il quadro epidemiologico regionale è allo stato attuale in peggioramento e pertanto si ritiene sia opportuno mantenere la didattica in presenza per le scuole superiori al 50%». Il nuovo dpcm consente però ai governatori e ai sindaci di disporre le lezioni a distanza, fin già dalla scuola dell'infanzia, proprio «al ricorrere delle condizioni di aggravamento del quadro epidemiologico», al di là del parametro generale previsto nelle zone arancioni e cioè il superamento dei 250 positivi ogni 100.000 abitanti calcolato sui 7 giorni. «Al momento il Veneto ha un'incidenza di 151,30 e quindi inferiore a quella soglia dice infatti Francesca Russo, direttore della Prevenzione ma il decreto lascia aperta la possibilità di valutare la situazione a livello sub-regionale. Stiamo ragionando sull'opportunità di fare scelte ritagliate sulle 7 province o sui 26 distretti sociosanitari, perché l'ambito comunale sarebbe troppo piccolo. Vogliamo avere un'attenzione chirurgica, per prendere il prima possibile decisioni di portata limitata. Per questo abbiamo chiesto che quotidianamente il Servizio epidemiologico regionale ci mandi l'incidenza cumulativa a 7 giorni divisa per Comune, Ulss e provincia, in modo da monitorare giorno per giorno la dinamica dell'infezione. A questa analisi sovrapporremo la presenza delle varianti e prenderemo le opportune misure epidemiologiche, concordandole con i sindaci delle aree interessate».

IL PROTOCOLLO Nel frattempo cambieranno nuovamente le procedure di gestione dei casi a scuola. Ricorda al proposito Russo: «Avevamo appena reintrodotto il protocollo secondo cui, a fronte di un contagio, i ragazzi restano in classe se sono negativi. Questa regola rimarrà, a meno che l'infezione non sia stata causata da una variante. Siccome ora sequenziamo tutti i tamponi positivi in ambito scolastico, se verrà accertato che è intervenuta una mutazione del virus, tutta la classe finirà in quarantena. E nel caso di un cluster, cioè di almeno due casi collegati fra loro, il provvedimento potrà essere esteso al resto dell'istituto».

IL CONTACT TRACING Il giro di vite riguarderà anche il tracciamento dei contatti nella popolazione generale e sarà ancora più stringente visto l'aumento dei contagi attualmente in corso. «La maggiore diffusione del virus sottolinea il direttore Russo potrebbe essere dovuta alle varianti. Per questo, applicando un principio di maggiore precauzione, considereremo tutti i nuovi positivi come se fossero l'effetto di mutazioni. Per ogni caso, la quarantena non sarà più di 10 giorni, bensì di 14 come succedeva un anno fa, con tampone molecolare negativo in chiusura. Inoltre nel contact tracing non cercheremo più solo i contatti stretti delle ultime 48 ore, ma anche i contatti a basso rischio dei 14 giorni precedenti».

L'APP VENETA In un simile scenario, in cui il personale dei Servizi di igiene e prevenzione tornerà ad essere assorbito dal tracciamento dei contatti, farebbe comodo l'app Zero Covid Veneto pensata per il biomonitoraggio a domicilio? «Il suo utilizzo rimane sospeso risponde Russo per due motivi. Da una parte, il Garante della privacy ha formulato nuove perplessità, anche dopo l'approvazione della legge regionale. Dall'altra, l'attuale scenario epidemiologico non la rende utile in questo momento». 

Ultimo aggiornamento: 08:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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