Liste d’attesa in Veneto, ordine ai medici: «Più visite nello stesso tempo»

Giovedì 11 Maggio 2023 di Alda Vanzan
Visita dal medico

VENEZIA - Liste d’attesa da smaltire nella sanità del Veneto? Mentre i privati sono pronti a dare una mano, a patto però che la Regione aumenti i budget, scoppia la polemica sugli “overbooking strutturati”. Cioè l’indicazione ai primari di prevedere più visite nello stesso arco orario. Un esempio: se in un’ora solitamente si visitavano 6 pazienti, dedicando a ciascuno una media di 10 minuti, adesso si dovrà salire a 7 o 8. A parità di prezzo, perché non sono previsti soldi in più per il personale medico che infatti lavorerà lo stesso tempo. E con il rischio di lasciare insoddisfatti i pazienti se le visite saranno troppo celeri.
L’indicazione alle Ulss e alle Aziende ospedaliere venete è arrivata da Massimo Annicchiarico, il nuovo direttore generale dell’Area Sanità e Sociale della Regione del Veneto che, con il decreto 27 dello scorso 28 marzo, ha nominato i componenti della “cabina di regia per il governo delle liste di attesa ambulatoriali”.

Tra le prime azioni individuate vi è l’azzeramento stabile delle liste di attesa a partire dalle prestazioni con classe di priorità “B”, cioè la cosiddetta “breve attesa”, quella che prevede l’erogazione della prestazione entro 10 giorni dalla prenotazione. È così che le Ulss stanno chiedendo ai propri primari di fare più visite del solito nello stesso arco orario. Testuale: “Si chiede di individuare specifici slot orari da utilizzare in overbooking strutturato, nei quali poter inserire le prestazioni che non trovano disponibilità nell’attuale configurazione dell’offerta ambulatoriale”. E se i primari si rifiutassero? In tal caso “le prestazioni saranno inserite d’ufficio in overbooking nei giorni e orari di apertura degli ambulatori”. La Regione precisa il provvedimento riguarda solo le visite ambulatoriali e non gli esami diagnostici e che l’overbooking non è l’unico strumento attuato, ma «si aggiunge all’incremento di produzione»: «In alcuni casi facciamo solo incremento stabile di prestazioni, in alcuni casi facciamo incremento e overbooking, in altri solo overbooking». Ma per l’opposizione di centrosinistra così facendo il sistema rischia di implodere.

LE OBIEZIONI
Le consigliere regionali del Pd e componenti della commissione Sanità, Anna Maria Bigon e Francesca Zottis, hanno annunciato un’interrogazione: «Invece di pensare a rinforzare il personale, la Regione sta attuando il metodo inverso, cercando di caricare di ulteriore lavoro chi è già allo stremo e diminuire i tempi delle visite per poter farne in numero maggiore nello stesso tempo complessivo assegnato. Chiediamo un immediato chiarimento». «Pensare di aggiungere ulteriori pazienti negli stessi orari è impensabile per la tenuta degli operatori e quindi di tutto il sistema, destinato ad implodere inesorabilmente - ha aggiunto Claudio Beltramello, responsabile Sanità del Pd veneto -. Poi non ci si stupisca se i medici fuggiranno ancora di più dal pubblico: il “prestazionificio” inefficace va contro l’etica medica».

I PRIVATI
Intanto dai privati arriva la disponibilità ad affrontare le criticità per lo smaltimento delle liste d’attesa: «Siamo al fianco delle istituzioni per lavorare a soluzioni condivise - dice Giuseppe Puntin, presidente di Aiop Veneto, l’associazione che rappresenta il maggior numero di strutture private sanitarie accreditate della Regione». Che chiede però un aggiornamento dei budget: «Sono stati fissati molti anni orsono in un contesto sanitario completamente diverso dall’attuale e soprattutto in un contesto assistenziale completamente differente dall’odierno post Covid. Il nostro budget risale al 2004, nel 2021 e 2022 ci sono state solo delle cifre aggiuntive per smaltire le liste d’attesa».
Ma anche l’ipotesi di ricorrere ai privati trova la contrarietà dell’opposizione: «Prima di dare soldi ai privati o di ricorrere all’overbooking - dice la vicecapogruppo del Pd in consiglio regionale, Vanessa Camani - si pensi a pagare il nostro personale sanitario dandogli prestazioni aggiuntive: fai di più e ti pago di più, non fai di più con lo stesso compenso e riducendo i tempi delle visite».
 

Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 08:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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