Il runner ucciso da un orso in Trentino, una storia terribile. Orribile. Perdere il compagno di una vita. Alessia Gregori, per cinque lunghi anni fidanzata di Andrea Papi, fa ancora fatica a trovare le parole.
La rabbia per una tragedia forse evitabile è tanta in Ghirardini, che attacca chiaramente le istituzioni
Andrea non amava solo lo sport, bensì la vita nel suo complesso. Dopo la laurea in scienze motorie nel 2021 a Ferrara, era tornato a Caldes, diventando presidente di «Contre», un gruppo giovani che organizza nella zona feste, sagre e altri eventi. Dove ne fa parte anche l’amico, Gianmatteo Rizzi: «Era un compagno, un vicino di casa lontano due abitazioni dalla mia — ricorda — Tutti i giorni vedevo che partiva spedito verso le nostre montagne. Lo conosco da quando sono nato e per tutta la vita ci siamo dati una mano. Era inclusivo e ci coinvolgeva sempre nei progetti del gruppo giovani. Sagre, feste come quella di Pasqua, era sempre un’allegria». Un altro suo amico, Alessandro Guarnieri, lo ha visto per l’ultima volta domenica: «Eravamo al bar Caldes, ci siamo voluti ritrovare per una chiacchierata — dice — quando si è diffusa la notizia in paese ho sperato fino all’ultimo che non fosse nulla di grave». Andrea era una persona «divertente da trovare in giro, con cui passavi le ore a parlare — aggiunge — Con lui mi allenavo solo a pugilato, ma lui faceva di tutto: praticava corse in salita in alta montagna, facendo anche gare nazionali, e allenava altri nostri amici in corsi di workout (allenamenti a corpo libero, ndr). Si incontrava in alcune sale della val di Sole con loro e si allen ava in gruppo. E poi camminava, tanto da aver raggiunto le cime di qualsiasi montagna nei nostri dintorni».
IL WWF
Il Wwf Italia, esprimendo la sua «vicinanza alla famiglia della vittima, sottolinea come davanti a questo tragico episodio occorra valutare numerosi aspetti, in primis accertare se la causa del decesso sia da attribuire all'attacco di un orso o se le lesioni rinvenute sul corpo siano successive al decesso del ragazzo». Per questo è «necessario attendere gli esami autoptici di cui probabilmente tra oggi e domani verranno resi pubblici i risultati».
LA VITTIMA
Papi era una persona che «sapeva farsi voler bene, che non si arrabbiava mai e aveva 100 battute pronte - racconta Guarnieri - Con Alessia erano una bella coppia da vedere, affiatati, lei ha un carattere molto simile al suo».
Come lavoro, il 26enne consegnava carni, preparate dalla macelleria del titolare Franco Anselmi a Croviana, agli hotel e ai ristoranti della val di Sole: «Andrea lavorava con noi solo da dicembre, aveva un contratto stagionale — dice con la voce che trema — Un ragazzo preciso, onesto. Ho già ricevuto 30 chiamate dai miei clienti, tutti dispiaciuti per la sua scomparsa». Poi è il momento degli aneddoti: «Pochi giorni fa ci ha portato una colomba per Pasqua, perché un suo amico fa come mestiere il pasticciere — conclude Anselmi — Gli avevo chiesto di lavorare anche in questo periodo, lui mi aveva risposto di volersi riposare con le ferie maturate e che sarebbe tornato volentieri all’inizio della stagione a metà giugno». E ancora: «Tre settimane dopo averlo assunto, ho incontrato i suoi genitori, Carlo e Franca, in una pizzeria della zona — conclude — Loro mi hanno chiesto come lavorasse Andrea, io gli ho risposto “va benissimo”. Dopo 4 mesi con lui, posso dire che è stato ancora meglio di quelle prime tre settimane».