Via libera dalla commissione Ambiente. Parchi e poltrone, riforma da 3,8 milioni

Venerdì 1 Giugno 2018 di Angela Pederiva
Via libera dalla commissione Ambiente. Parchi e poltrone, riforma da 3,8 milioni
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VENEZIA - Via libera dalla commissione Ambiente di Palazzo Ferro Fini alla riforma dei Parchi regionali. Ieri è stato approvato a maggioranza (favorevoli Lega, Fi e Fdi, contrari Pd, Amp, Leu e M5s) il progetto di legge sulla riorganizzazione e sulla razionalizzazione delle Dolomiti d'Ampezzo, della Lessinia, del fiume Sile, dei Colli Euganei e del Delta del Po. L'articolato finale è lungo meno di un terzo della versione originaria formulata dalla giunta di centrodestra, che così come la contro-proposta dem puntava a disciplinare approfonditamente le aree naturali protette: il testo che andrà in aula con ogni probabilità il prossimo 19 giugno, invece, di fatto riguarda solo la governance degli enti, per una spesa annua che sfiora i 3,8 milioni di euro.

IL CONFRONTO
Proprio attorno a questo punto si è focalizzato il confronto tra i commissari. «Con l'obiettivo spiega lo zaiano Francesco Calzavara, presidente della commissione di rendere operativi i nuovi organi degli Enti Parco a partire dal 1° gennaio 2019, dato che da tempo la maggior parte dei Parchi regionali è commissariata, a più di trent'anni dall'emanazione della vigente legge quadro regionale in materia di parchi naturali e aree protette». «Ecco appunto ribatte il dem Graziano Azzalin, che sarà relatore di minoranza questa legge è stata dettata dall'urgenza di superare i commissariamenti, in corso ormai da quasi tre anni e non più giustificabili, ma così si è persa l'occasione di affrontare in maniera organica quell'ineguagliabile scrigno di biodiversità che costituisce il 20% del territorio veneto». «Il lavoro in commissione è stato intenso aggiunge il pentastellato Manuel Brusco e siamo arrivati ad un testo di legge che, per via di forti malumori nella maggioranza, ha dovuto lasciare da parte tutti gli aspetti legati alla valorizzazione delle risorse naturali, puntando solo sugli aspetti di governance».
 
GLI EMENDAMENTI
Al termine del secondo giro di audizione dei portatori di interesse, a cui ha fatto seguito il voto, è stato comunque deciso di riconvocare la commissione prima dell'approdo in aula, in modo da cominciare a preparare l'analisi degli emendamenti che saranno depositati. «Sono emerse alcune riflessioni rispetto al testo normativo già approvato in Prima commissione, che possono risultare utili per migliorarlo ulteriormente: penso in particolare alla richiesta delle Province di una maggiore rappresentanza», dice Calzavara. «Ci sono margini per una correzione di rotta, benché al momento la maggioranza fatichi a trovare una sintesi politica al proprio interno, preferendo concentrarsi sul neo-centralismo regionale», rilancia Azzalin. «Sono certo che alcune questioni possano essere riviste, anche se solo per l'aspetto relativo alla gestione amministrativa e non naturalistica», concorda Brusco.

GLI ORGANI
La bozza della nuova normativa prevede che ciascun ente sia dotato di quattro organi: la comunità del Parco, composta dai sindaci dei Comuni interessati e da tre membri designati da Palazzo Balbi; il consiglio direttivo, formato da due dei tre rappresentanti regionali, da un primo cittadino scelto dal presidente della Regione e da due figure selezionate dalla comunità; il presidente, nominato dal governatore all'interno del direttivo; il revisore dei conti, designato sempre dalla giunta veneta. L'ente può avvalersi della consulta del Parco (a cui afferiscono le associazioni a vario titolo interessate) e di un comitato tecnico-scientifico (di cui fanno parte fino a nove esperti). Al presidente spetta poi l'individuazione del direttore.

Tutto questo per una spesa annua, sul totale dei cinque Parchi, quantificata in 3.793.600 euro. Con una particolarità per la Lessinia, particolarmente voluta dal veronese Stefano Valdegamberi (Misto) ma a rischio incostituzionalità secondo Andrea Zanoni (Pd): «Viene previsto che nel consiglio direttivo di questo ente vengano inseriti anche i proprietari terrieri, quali uniche figure di diritto privato e senza alcun contro-bilanciamento che sarebbe stato possibile prevedendo la presenza di rappresentanti dell'associazionismo ambientalista».
Ultimo aggiornamento: 08:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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