Padova-Usa: tre ricercatori veneti al top negli Stati Uniti

Venerdì 19 Ottobre 2018 di Nicola Munaro
Padova-Usa: tre ricercatori veneti al top negli Stati Uniti
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Tre storie diverse ma uguali, di tre ragazzi arrivati negli Stati Uniti con in comune una laurea all'Università di Padova e la necessità di portare il proprio sapere al di là dell'Atlantico. Tre storie diverse, nell'origine (una padovana, una trevigiana e un ragazzo di Fermo) e nella formazione, ma uguali nel destino di essere cervelli in fuga. Sara Buson, Manuela Girotto e Paolo Cifani: eccoli i tre nomi di ex studenti del Bo inseriti dall'Issnaf, l'associazione che raccoglie oltre quattromila scienziati italiani in Usa e Canada, nella rosa dei migliori quindici scienziati italiani in Nord America e candidati al prestigioso premio per le cinque migliori ricerche del 2018, divise per ambito scientifico. E la possibilità che ad aggiudicarsi il riconoscimento sia un ex studente dell'Ateneo padovano, è alta. 
C'è Sara Buson, 38 anni di Pernumia (Padova), una laurea in astrofisica e il timbro sulla scoperta dei neutrini quale membro dell'equipe del Fermi Large Area Telescope (LAT) della Nasa; e c'è Manuela Girotto, 35 anni di Treviso e laureata in ingegneria ambientale, che per la Nasa è research scientist, dove si occupa di «hydrologic data assimilation» studiando le acque della terra. «Uno dei miei ultimi studi - spiega - riguarda l'India. Grazie all'utilizzo dei satelliti è possibile stabilire dove sono collocate le falde acquifere e in che misura e perché si esauriscono al di sotto della superficie terrestre».
Unico non veneto d'origine, ma padovano d'adozione e di formazione scientifica, è Paolo Cifani, nato a Fermo nel 1981 e laureato in biotecnologie industriali, adesso lavora nel laboratorio del Memorial Sloan-Kettering di New York. È stato tra i registi della ricerca che ha individuato come, analizzando le proteine che hanno un ruolo importante nel controllare la crescita delle cellule tumorali, si possono sviluppare terapie più efficaci basate su farmaci in grado di spegnerne l'attività. 
IL RICONOSCIMENTOPatrocinato dalla Presidenza della Repubblica, arriverà nella cerimonia che si terrà all'Ambasciata italiana di Washington il 22 e il 23 ottobre, quando si assegneranno i premi per le cinque categorie: Paola Campese Award per la ricerca sulle leucemie; IBM-Bio4Dreams Award per la ricerca in medicina bioscienze scienze cognitive, Anna Maria Molteni Award per la matematica e la fisica, Franco Strazzabosco Award per l'ingegneria e Issnaf Award for Young Investigators per le ricerche in scienze ambientali, astrofisica e chimica.
LE REAZIONI AL BOIntanto però le tre nomination hanno fatto in fretta a raggiungere via VIII Febbraio, dove ha sede l'Università di Padova. Da qui arriva il primo riconoscimento per i ricercatori. Che comunque vada, fanno già parte dell'Olimpo degli scienziati italiani negli Stati Uniti e in Canada. «Ai nostri tre ex studenti i miei complimenti: non solo per l'essere stati selezionati per il premio, ma soprattutto per il loro prezioso lavoro di ricerca afferma il Rettore dell'Università di Padova, Rosario Rizzuto Astrofisica, ingegneria ambientale e biotecnologia industriale. Anche solo scorrendo le provenienze accademiche dei tre finalisti del premio Issnaf che si sono formati a Padova, si nota uno dei grandi punti di forza del nostro ateneo, la varietà degli ambiti di studio a disposizione. Uno scambio continuo che rafforza la preparazione di chi sceglie l'Università di Padova per trascorrervi gli anni cruciali, quelli della formazione». 
Ultimo aggiornamento: 23:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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