Report e le accuse di Crisanti alla Regione, Zaia: «Noi trasparenti»

Mercoledì 28 Aprile 2021 di Angela Pederiva
Andrea Crisanti e Luca Zaia
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VENEZIA - I mille posti letto in Terapia intensiva, il calcolo «truccato» dei positivi asintomatici, l'utilizzo di test rapidi giudicati «inattendibili» dal professor Andrea Crisanti al posto dei tamponi molecolari. E, a proposito appunto della ricerca condotta da Crisanti sui due metodi diagnostici, il fuori onda in cui il direttore generale Luciano Flor confida al giornalista Danilo Procaccianti: «Detto inter nos, la ditta ci fa causa e ci chiede i danni, quindi meglio dire che lo studio non c'è». Scene dalla puntata di Report dell'altra sera e motivi di polemica in Veneto per tutta la giornata di ieri, con il governatore Luca Zaia bersaglio degli oppositori a Palazzo e in Rete, al punto da annunciare scuro in volto durante la consueta diretta televisiva e social: «La nostra amministrazione è trasparente, ma chiederò al dg cosa voleva dire con quelle parole».


LE RESPONSABILITÀ
Per buona parte della giornata, fino a quando Flor non ha smentito e spiegato il senso di quelle frasi le sue dichiarazioni sono state lette così come erano state sentite, attraverso l'audio rubato dalla telecamera di Rai 3: la presunta ammissione di un volontario insabbiamento dell'indagine pubblicata il 26 marzo sulla rivista scientifica MedRxiv (secondo cui circa un terzo dei pazienti sottoposti al test antigenico è risultato falso negativo), per evitare un contenzioso legale con l'azienda produttrice Abbott. Zaia afferma di non aver visto la trasmissione, che sostiene anche la tesi per cui i primari Vito Cianci (Pronto soccorso) e Anna Maria Cattelan (Malattie infettive) avrebbero ricevuto pressioni per prendere le distanze da Crisanti (Microbiologia e virologia): «Da come mi è stata raccontata, penso che ci siano responsabilità personali. Sono tutte attività che non mi competono, quindi è giusto sentire gli interlocutori. Siamo sempre stati ritenuti tra i più bravi d'Italia, non voglio neanche pensare cosa dicono di altre regioni...». Il presidente prova a minimizzare: «Non vedo negativamente il lavoro di Report, anche se mi sono sentito colpito nell'intimo. Ma non mi sono negato e ho messo a disposizione tutto. Flor? Lo vedrà l'assessore Manuela Lanzarin, io devo fare altro».

Quando però gli facciamo notare che quella del dg della Sanità è una nomina fiduciaria di sua competenza, Zaia annuncia: «Certo che lo incontrerò». Ma sulle altre accuse del programma alla gestione della seconda ondata, il governatore risponde a muso duro: «Omertà fra i sanitari? Se qualcuno ha avuto ritorsioni, è ancora in tempo per denunciare. Eccesso di 2.000 morti a causa della zona gialla? Ho risposto a questa domanda cento volte, basta, non eravamo noi a decidere i colori». Poi è lui stesso a porre un interrogativo a Francesca Russo, direttore regionale della Prevenzione, chiedendole se le sia mai stato ordinato da qualcuno di indicare come asintomatici pazienti che non lo erano. La risposta della funzionaria è secca: «Questa domanda non merita risposta».


IN AULA
Intanto nell'aula del Consiglio regionale scoppia la bufera. Il Pd di Giacomo Possamai, Il Veneto che Vogliamo con Elena Ostanel, Europa Verde con Cristina Guarda, il M5S di Erika Baldin e lo speaker delle minoranze Arturo Lorenzoni dicono che le affermazioni di Flor «fanno rabbrividire», dopodiché interrompono e ritardano l'inizio dei lavori, chiedendo la presenza di Zaia in aula per riferire su quanto andato in onda. Lo zaiano Alberto Villanova e il leghista Giuseppe Pan attaccano: «Il vostro è un comportamento irrispettoso». Il governatore dà la propria disponibilità per la prossima seduta, le opposizioni ironizzano: «Paradossalmente è una buona notizia, dato che non è mai venuto dalla presentazione della Giunta». Paolo Benvegnù (Rifondazione) punge però il centrosinistra: «Le iniziative eclatanti andavano fatte a fine novembre». Lamenta Christian Ferrari (Cgil): «Molte di queste criticità le avevamo sollevate quando si era ancora in tempo per rimediare, ma siamo rimasti inascoltati».

Ultimo aggiornamento: 17:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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