È stata una buona estate per gli operatori turistici del Veneto.
Il comparto alberghiero è quasi tornato alle cifre del settembre di due anni fa (-12%), mentre per le strutture extralberghiere si registra un interesse in forte crescita (+10,4%)». Eppure il rischio che la ripresa subisca una battuta d'arresto è dietro l'angolo e ha a che fare con la pandemia del coronavirus. Se è vero che le Dolomiti potrebbero approfittare del fatto che i centri sciistici in Austria stanno registrando una valanga di disdette di turisti tedeschi per le vacanze di Natale, è altrettanto vero che l'aumento dei contagi potrebbe determinare il cambio di colore della regione e, di conseguenza, nuove restrizioni.
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Ma, e questo vale per le località sciistiche venete, c'è anche il fattore meteorologico: se continua a fare caldo e a non nevicare, la stagione ne risentirà. Chi già soffre è il settore termale che in Veneto lamenta cali delle prenotazioni attorno al 50% a causa dei timori di nuove chiusure e alla tendenza di prenotare all'ultimo minuto.
Terme. Prenotazioni al 50% In molti aspettano l'ultimo momento
Preoccupazioni anche nelle città d'arte venete, dove il numero degli arrivi rispetto al 2019 è rimasto complessivamente negativo (-35,9%): gli operatori dicono che nuove restrizioni e chiusure sarebbe devastanti per il settore alberghiero.