Regione Veneto, le proposte di legge inutili: su 153 soltanto 3 approvate dal Parlamento

Mercoledì 15 Febbraio 2023 di Alda Vanzan
Regione, le proposte di legge inutili: su 153 soltanto 3 approvate in Parlamento

VENEZIA - Ieri il consiglio regionale del Veneto ha approvato una proposta di legge presentata da Nicola Finco (Lega) per concedere tre ore di permesso al mese ai consiglieri comunali dei piccoli Comuni che hanno una delega dal sindaco, così da permettere loro di svolgere le funzioni di mandato. Il voto a Palazzo Ferro Fini è stato unanime, ma per rendere la proposta effettivamente operativa servirà il via libera del Parlamento: si tratta infatti di una proposta di legge statale di iniziativa regionale. Esattamente come quella della settimana scorsa, presentata da Alberto Villanova, per togliere il titolo di cavaliere a Tito. Ma quante proposte statali partite da Venezia diventano poi a Roma leggi? Pochissime: solo 3 in 17 anni.


I NUMERI
I conti li ha fatti Erika Baldin (M5s): «Se dovessimo ragionare in termini calcistici, diremmo che sono serviti 153 tiri per andare a rete soltanto tre volte.

Un tasso di successo pari all'1,9% dal 2005 ad oggi. Nel corso delle ultime tre legislature e di quella in corso, su un totale di 153 proposte di legge statale di iniziativa regionale, solo 28 sono state approvate dal consiglio veneto e quindi trasmesse alle Camere. Di queste, poi, soltanto 3 sono state approvate dal Parlamento, diventando vere e proprie leggi. La montagna ha partorito un topolino». Ciò nonostante la produzione è copiosa: «Nella legislatura in corso, iniziata poco più di due anni fa - dice Baldin - sono già 29 le proposte di legge statali presentate e con quella odierna sono 10 quelle approvate. Quante di queste diventeranno leggi dello Stato? Chiedo che l'Ufficio legislativo del consiglio regionale effettui un monitoraggio sull'iter dei progetti di legge statale, da trasmettere anche ai parlamentari eletti in Veneto, in modo da comprendere se il lavoro che viene svolto in aula e dalla struttura tecnica abbia poi un risultato concreto».


IL CONFRONTO
Ieri intanto Elena Ostanel (Veneto che Vogliamo) ha promosso un incontro con i colleghi capigruppo consiglieri e il comitato promotore della proposta di legge popolare sul "fine vita" avanzata dall'associazione Luca Coscioni. La proposta punta a dare alla Regione strumenti adeguati a garantire alle persone che avrebbero già diritto ad avvalersi dell'aiuto medico alla morte volontaria, procedure certe e termini perentori per avere risposte alle loro istanze. «Possiamo essere la prima Regione che riconosce un diritto sacrosanto, già affermato da una sentenza della Corte Costituzionale - ha detto Ostanel -. E abbiamo visto nel caso Gheller che una prassi può e deve diventare politica pubblica». Una volta raccolte le 7.000 firme la proposta potrà essere depositata in consiglio regionale per avviare l'iter di discussione e approvazione.

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