VENEZIA - Ieri il consiglio regionale del Veneto ha approvato una proposta di legge presentata da Nicola Finco (Lega) per concedere tre ore di permesso al mese ai consiglieri comunali dei piccoli Comuni che hanno una delega dal sindaco, così da permettere loro di svolgere le funzioni di mandato. Il voto a Palazzo Ferro Fini è stato unanime, ma per rendere la proposta effettivamente operativa servirà il via libera del Parlamento: si tratta infatti di una proposta di legge statale di iniziativa regionale. Esattamente come quella della settimana scorsa, presentata da Alberto Villanova, per togliere il titolo di cavaliere a Tito. Ma quante proposte statali partite da Venezia diventano poi a Roma leggi? Pochissime: solo 3 in 17 anni.
I NUMERI
I conti li ha fatti Erika Baldin (M5s): «Se dovessimo ragionare in termini calcistici, diremmo che sono serviti 153 tiri per andare a rete soltanto tre volte.
IL CONFRONTO
Ieri intanto Elena Ostanel (Veneto che Vogliamo) ha promosso un incontro con i colleghi capigruppo consiglieri e il comitato promotore della proposta di legge popolare sul "fine vita" avanzata dall'associazione Luca Coscioni. La proposta punta a dare alla Regione strumenti adeguati a garantire alle persone che avrebbero già diritto ad avvalersi dell'aiuto medico alla morte volontaria, procedure certe e termini perentori per avere risposte alle loro istanze. «Possiamo essere la prima Regione che riconosce un diritto sacrosanto, già affermato da una sentenza della Corte Costituzionale - ha detto Ostanel -. E abbiamo visto nel caso Gheller che una prassi può e deve diventare politica pubblica». Una volta raccolte le 7.000 firme la proposta potrà essere depositata in consiglio regionale per avviare l'iter di discussione e approvazione.
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