Pannelli solari tra vicini di casa, il Veneto promuove il Cer

Giovedì 24 Marzo 2022 di Alda Vanzan
Pannelli solari
2

VENEZIA - C'erano una volta i Gas, i Gruppi di acquisto solidale. Domani ci saranno le Cer, le Comunità energetiche rinnovabili. I Gas sono gruppi di persone che si riuniscono spontaneamente per fare degli acquisti alimentari insieme: l'olio buono preso dal piccolo produttore, le arance siciliane, i taralli, i formaggi del contadino vicino a casa. Acquisti all'ingrosso per risparmiare, anche se poi i singoli possono comprarsi poca roba. Con le Comunità energetiche rinnovabili il concetto è analogo: persone che si mettono assieme non per comprare carni e ortaggi, ma per produrre da sé l'energia elettrica. E consumarla, possibilmente senza più spendere un centesimo. La vendita della corrente non è contemplata, le Comunità energetiche non hanno scopo di lucro. Ma come si organizzano? Cosa bisogna fare per costituirne tra vicini di casa? E quanto costa un impianto comunitario di pannelli fotovoltaici o di pale eoliche o di biomasse? Ci sono contributi pubblici?
È a questi interrogativi che intende rispondere la proposta di legge al vaglio in queste ore in consiglio regionale del Veneto, un provvedimento che potrebbe essere approvato all'unanimità anche se nasce da tre distinte proposte: una della giunta con l'assessore leghista all'Energia Roberto Marcato, una della consigliera di Europa Verde Cristina Guarda, una terza di altri esponenti dell'opposizione e della maggioranza (Arturo Lorenzoni, Elena Ostanel, Erika Baldin, Stefano Valdegamberi, Andrea Zanoni).

Ieri, nel corso della seduta della Terza commissione presieduta da Marco Andreoli, l'assessore Marcato ha presentato un nuovo testo, frutto dell'abbinamento delle tre distinte proposte di legge. Ed è probabile, visti gli ulteriori suggerimenti arrivati da Roberto Bet e Arturo Lorenzoni, che ci siano altri aggiustamenti. La strada, dice però l'assessore Marcato, è tracciata: «In un momento come questo, con il caro bollette che sta mettendo in difficoltà famiglie e imprese, è importante che si arrivi a un testo condiviso e che tutti insieme si aiutino cittadini e imprenditori all'autoproduzione e all'autoconsumo di energia elettrica».


GLI AIUTI

È stato grazie al decreto-legge 162/19 (articolo 42bis) e ai relativi provvedimenti attuativi che si è cominciato a parlare di energia condivisa. Ma se la materia è già normata a livello statale, cosa c'entra la Regione del Veneto? C'entra perché la norma al vaglio dell'assemblea legislativa veneta punta a sostenere la nascita delle Cer non solo tra vicini di casa o abitanti dello stesso condominio, ma anche tra imprenditori ed enti pubblici. «Vogliamo informare ma anche contribuire alle spese degli impianti», dice l'assessore Marcato. Il testo originario prevedeva una dotazione finanziaria di 500mila euro, al momento lo stanziamento non è ancora stato definito. «Ci sono anche altre norme in materia - spiega l'assessore -. Con il Pnrr il Veneto avrà 346 milioni per le Comunità energetiche dei Comuni sotto i 5mila abitanti sotto forma di prestiti. Con i fondi Por abbiamo 10 milioni di euro dedicati all'impresa e, in generale, alle aree produttive tra prestiti e contributi a fondo perduto. Adesso, con la proposta di legge che stiamo valutando in Terza commissione, avremo altri stanziamenti per favorire le comunità tra i cittadini e gli enti pubblici sotto forma di contributi sul costo dell'operazione». Le modalità saranno stabilite dalla giunta. I tempi? L'assessore all'Energia intende arrivare al voto il prima possibile: «Visto il caro utenze e tutto quello che sta succedendo, dobbiamo accelerare e trovare la massima condivisione».

Ultimo aggiornamento: 16:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci