Panevin, Zaia li assolve: «Lo smog invernale non è colpa di falò che durano tre ore»

Martedì 7 Gennaio 2020 di Paolo Calia
Panevin: la tradizione è accusata di contribuire allo smog invernale
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IL CASO
TREVISO «Capisco le preoccupazioni per la qualità dell'aria ed è giusto che chi è contrario si faccia sentire ed esponga le sue ragioni. Non giustifico invece chi strumentalizza. Ma una cosa bisogna dirla in modo chiaro: il panevin segna solo un picco nella concentrazione di polveri sottili nell'aria. Un picco che, in poche ore, sparisce. Non addossiamo la colpa dell'inquinamento dell'aria a questa tradizione, le cui radici si perdono nella notte dei tempi». Il governatore Luca Zaia, quando si tratta di panevin, parla sempre molto chiaro. E non si nasconde: l'aria, nelle ore immediatamente successive ai roghi propiziatori tipici della notte dell'Epifania, era oggettivamente pregna di cattivo odore. E la concentrazione di polveri sottili registrata dalle centraline dell'Arpav è stata da record: 445 microgrammi per metro cubo d'aria, nove volte oltre il consentito. Precisato tutto questo, il governatore però osserva: «La qualità dell'aria resta un problema serio, da affrontare con altrettanta serietà. Ma non incolpiamo il panevin, evento che dura due o tre ore e poi finisce. Le cause dell'inquinamento sono da ricercare da altre parti: dalle auto, dall'uso di combustibili fossili, pellet e legna per riscaldare le nostre case. Tutte cose che facciamo 24 ore su 24 ogni giorno. Il Panevin, ripeto, rappresenta un picco. Poi gli effetti passano».
LA STORIA
L'attacco ai falò dell'Epifania non piace a Zaia: «Ogni anno si comincia questa polemica il primo di gennaio e la si porta avanti fino al 7. Poi non se ne parla più. E qualcuno si dimentica che stiamo parlando di una festa che racchiude identità e tradizione. Domenica sera migliaia di persone hanno riempito le piazze e le parrocchie. Io sono stato a quattro panevin: a quello di Soler a Fontanelle, ed era strapieno di gente; a Visnà di Vazzola, a Borgo Malanotte e infine ad Arcade dove ci saranno state 7-8mila persone. Mai viste così tante persone come quest'anno. E c'erano tantissimi bambini a ricevere la calza dalla Befana. È giusto poi che i sindaci, confrontandosi con le proprie realtà comunali, abbiano pensato a delle misure per regolare i vari falò. Ma comunque parliamo di una festa sentita, organizzata da parrocchie, pro loco, associazioni di volontariato, scout, non da bande di esagitati. A Soer c'è stato il Panevin dei bambini, realizzato da ragazzini di 10-12 anni. Accanto avevano aperto un banchetto con cui vendevano cose da mangiare, hanno raccolto 150 euro che mi hanno dato per donali in beneficenza. E li darò alla Città della Speranza. Il panevin dei più grandi invece ci ha regalato duemila euro, sempre da donare in beneficenza. Questi sono i valori del panevin, del fuoco che è vita, momento di aggregazione».
SCINTILLE
Zaia poi punzecchia chi sta alimentando una polemica anche politica: «Attorno ai falò ho visto amministratori di ogni colore politico, tutti felici di esserci. Questa è una tradizione trasversale. E tanti amministratori erano rappresentanti di quei movimenti politici che, nelle ultime ore, stanno criticando questa tradizione. Forse dovrebbero fare chiarezza al loro interno. E per concludere: non parliamo dei panevin di decenni fa, quando nelle pire si bruciava ogni cosa, pneumatici compresi. Ce li ricordiamo tutti quei tempi. Oggi si brucia solo legna, ramaglie, tralci di vite. Tutto è controllato. Non incolpiamo il panevin della qualità dell'aria. Le cause dello smog andiamole a cercare in quello che accade negli altri giorni dell'anno».
LA MISURA
In difesa della tradizione si schiera anche il prefetto Maria Rosaria Laganà che, magari, invita a utilizzare qualche accortezza in più, ma senza snaturare un simbolo delle feste in questi territori: «Il Panevin è una tradizione - sottolinea il prefetto - è difficile imporre la cancellazione di una cosa la cui nascita si perde nella notte dei tempi, e che aveva anzi dei valori diversi che forse andrebbero in qualche modo riscoperti. Si può certamente avere delle accortezze; sicuramente si deve non bruciare cose che possano incrementare l'inquinamento, garantire una durata anche contenuta dell'evento, ma insomma: credo che come al solito ci voglia un po' di misura su tutto».
 
Ultimo aggiornamento: 14:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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