Stipendi alti, autista e una vita da nababbi: l'Arabia scippa medici al Veneto

Domenica 28 Aprile 2019 di Federica Cappellato
Stipendi alti, autista e una vita da nababbi: l'Arabia scippa medici al Veneto
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La proposta è da urlo: da 14 a 20mila euro al mese, casa, scuola per i figli, welfare, autista e interprete. È l'offerta d'oro che in questi giorni gli Emirati Arabi hanno avanzato ad alcuni specialisti in servizio nell'Azienda ospedaliera di Padova, ma la fame di camici bianchi italiani si fa sentire soprattutto in Gran Bretagna, Svizzera, Germania, Francia, Belgio, Olanda. Ospedali esteri che non stanno a guardare, e lanciano e rilanciano proposte a tutto spiano.
La ricerca avviene attraverso i social, Linkedin, o le società di cacciatori di teste. E a quanto pare l'età non conta: nel giro di poche settimane una nefrologa padovana ha ricevuto un'offerta di lavoro dalla Francia, un altro specialista di 55 anni un caloroso invito dalla Svizzera, un collega dal Sudtirol. La valigia di cartone è un ricordo da film, ma si continua ad emigrare: non ne sono immuni i medici italiani, che tra i camici bianchi europei rappresentano il 52% di quelli che espatriano. E la regione col maggior numero di medici che si trasferiscono altrove è il Veneto, con 80 professionisti sui circa 1.500 che vanno via dall'Italia ogni anno.
«La situazione italiana è paradossale: da una parte alcune regioni decidono di assumere neolaureati, medici in pensione o specialisti dalla Romania (l'Ulss della Marca, ndr) perché nelle corsie c'è carenza di medici. Dall'altra ci sono 10mila medici specializzati in attesa di chiamata - commenta il segretario nazionale del sindacato Anaao Assomed (medici dirigenti), Carlo Palermo - e altri 6 mila che stanno frequentando l'ultimo anno di specializzazione ma nessuno li assume per via del blocco del turn over».
I motivi che inducono tanti camici bianchi a lasciare l'Italia? «All'estero trovano un accesso più meritocratico alla professione, prospettive di carriera migliori e retribuzioni molto più alte», elenca Adriano Benazzato, segretario Anaao in Veneto. E non solo: «Qui in Italia ci sono condizioni di lavoro disastrose, turni massacranti e rischio collegato - aggiunge Palermo - mettiamoci pure il fatto che lavorare nel privato è decisamente più allettante: un medico che fa intramoenia nel pubblico viene tassato al 45%, chi invece lavora nel privato grazie alla flat tax verserà il 15%».
Tuttavia c'è anche chi non ci sta, e nonostante le sirene più che attrattive, sceglie di restare: è il caso di Andrea Rossi, 41 anni, geriatra presso l'Azienda ospedaliera universitaria di Verona: «Mi ha contattato un'agenzia di cacciatori di teste offrendomi un posto di consulente medico al Queen Elizabeth Hospital di Norfolk. L'offerta era di 150 mila sterline l'anno lorde, pari a 170 mila euro. In Italia ne guadagniamo 71 mila. Se mi avessero trovato prima, quando ero precario e lavoravo pagato a ore, con un compenso di 10 euro lordi all'ora, avrei detto certamente di sì. Adesso ho un contratto a tempo indeterminato, faccio ricerca e ho tre figli piccoli». La situazione è diventata paradossale: «I colleghi si laureano in Italia con una spesa per lo Stato di 150.000 euro ciascuno e se si specializzano i costi per lo Stato aumentano, arrivano a 250.0000/280.000 euro per ciascun medico specializzato. E poi - chiosa Benazzato - vanno a lavorare all'estero». Pessimista Giampiero Avruscio, presidente Anpo, Associazione primari ospedalieri di Padova: «Se la politica continua a non rendersi conto che è inutile abolire il numero chiuso se non si valorizzano i medici ospedalieri, che sono quelli che sopportano il grosso dello sforzo nel servizio sanitario, sapremo chi è stato l'assassino del nostro futuro». Laconico Mario Plebani, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia di Padova: «Gli stipendi sono sicuramente più attrattivi nel privato e all'estero. Solo in provincia di Bolzano, un collega prende il doppio di noi. Con l'autonomia ci potrebbe essere un'autonomia anche nel livello salariale dei medici».
Federica Cappellato
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Ultimo aggiornamento: 21:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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