Tar Trento: «Troppi orsi. Urgente rivedere il piano e trasferirli in altri siti»

Lunedì 24 Aprile 2023 di Angela Pederiva
Tar Trento: «Troppi orsi» - Foto di Susanne Jutzeler, Schweiz da Pixabay

Roberto Guadagnini, veterinario degli orsi al centro faunistico di Casteller, al Corriere della Sera ha dichiarato che 40-60 esemplari erano l'obiettivo minimo del progetto "Life Ursus" in Trentino: «Quello massimo lo stabilisce la natura ma era più o meno di 300 individui». Tanto è bastato a Stefano Vitturi, responsabile della fauna selvatica nella Lav, per rilanciare la mobilitazione a favore dei plantigradi: «Questo è un dato che potrà aiutare il Tar di Trento in sede di giudizio nelle udienze previste per i prossimi 11 e 25 maggio, quando dovrà decidere della sorte di JJ4 e MJ5». Ma il presidente Fulvio Rocco ha già messo nero bianco il suo convincimento sulla «urgente e non più differibile revisione del Programma», a fronte di una presenza stimata in 120 animali, nel decreto con cui sabato ha sospeso la cattura e l'abbattimento del maschio che aveva aggredito un escursionista in Val di Rabbi.


L'INIZIATIVA
Il tavolo tecnico convocato dal ministero dell'Ambiente ha disposto entro il 10 maggio una ricognizione normativa e diplomatica, finalizzata al trasferimento di 70-80 orsi considerati in eccesso rispetto alla quota ritenuta sostenibile.

Sotto accusa sono così finite le conseguenze dell'iniziativa attuata fra il 1999 e il 2002 dal Parco Adamello Brenta insieme alla Provincia autonoma di Trento e all'Istituto nazionale della fauna selvatica, grazie a un finanziamento dell'Unione europea, con l'obiettivo di scongiurare l'estinzione della specie nelle Alpi centrali. Per questo erano stati rilasciati sulle Dolomiti, con il parere favorevole di «più del 70% degli abitanti» stando a un sondaggio Doxa, dieci esemplari provenienti dalla Slovenia: i maschi Masun, Joze e Gasper, le femmine Kirka, Daniza, Irma, Jurka, Via, Brenta e Maya. Alcuni sono morti o scomparsi, invece gli altri si sono riprodotti, tanto che JJ4 è figlia di Jurka e Joze, così come MJ5 è figlio di Maya e Joze. Si legge tuttora nella sezione "Grandi carnivori" del sito della Provincia: «L'obiettivo del progetto "Life Ursus" è di consentire nell'arco di qualche decina di anni la costituzione di una popolazione vitale di almeno 40-60 orsi adulti, la cui presenza interesserà molto probabilmente anche le province limitrofe».


IL PERICOLO
È all'avverbio "almeno" che si riferiva il veterinario Guadagnini, quando ha ricalcolato al rialzo la sostenibilità dell'operazione, tanto da essere citato dall'attivista Vitturi, durante la manifestazione che ieri ha richiamato 300 animalisti a Casteller in favore di JJ4. Ma il Tar di Trento lascia intendere che 120 esemplari siano troppi, nel momento in cui sottolinea la necessità di rivedere il programma per risolvere «la problematica riguardante i possibili incidenti tra uomo e orso», anche al di là «delle singole azioni effettuabili attraverso le cosiddette "Misure energiche"», contemplate dalla normativa, «nei confronti degli orsi cosiddetti "problematici" e "pericolosi"». Secondo il presidente Rocco, infatti, «l'incontrollato incremento degli esemplari di orso da esso determinato nel territorio provinciale si configura quale grave pericolo per l'incolumità delle persone e la continuità delle attività economiche in aree ampiamente antropizzate». Per il Tribunale amministrativo regionale, pertanto, «appare necessario provvedere, anche mediante azioni amministrative di protezione civile da concordare tra la Provincia Autonoma e lo Stato, al trasferimento in altri siti di una consistente parte degli orsi qui attualmente insediati». Peraltro il Tar contesta il passaggio del provvedimento su MJ5 in cui il governatore Maurizio Fugatti afferma che l'ente non conosce «una soluzione alternativa per la captivazione permanente fuori dal territorio provinciale». Il giudice infatti menziona «pregressi e notori casi in cui è stato già possibile per la stessa Amministrazione provinciale ottenere il trasferimento di orsi analogamente problematici anche presso riserve naturali ubicate in Stati esteri». Per esempio DJ3, figlia di Daniza e Joze, dopo una predazione nel 2021 era stata spostata in Germania, fra le proteste delle associazioni.

Ultimo aggiornamento: 17:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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