Trentino: binocoli, cani e trappole, ecco come si va a caccia degli orsi

Domenica 16 Aprile 2023 di Angela Pederiva
Orsi in Trentino

Björn è uno Jamthund svedese, Aska è un Laika russo. Appena scendono dal Suv bianco del Corpo forestale, i due cani zampettano sulla neve fresca in località Pianezza, ai piedi del monte Corno: annusano il terriccio, corrono fin dove il lungo guinzaglio li lascia andare, fiutano una traccia. «Questa è una vecchia ceppaia che è stata visitata dall'orso alla ricerca di insetti, perché i plantigradi si nutrono anche di quelli», spiega l'appuntato scelto Roberto Calvetti, che insieme a un collega è il conduttore in servizio di pattugliamento a monte dell'abitato di Cunevo. Malgrado la temporanea sospensione della prima ordinanza di abbattimento di JJ4, infatti, continuano le attività promosse dalla Provincia autonoma di Trento: le ricerche dell'esemplare che ha ucciso Andrea Papi proseguono con le trappole a tubo in Val di Sole, dove i suoi spostamenti vengono monitorati con il binocolo sopra il borgo di Dimaro sul monte Peller, mentre in Val di Non tocca alle unità cinofile tenere lontani animali come M62.


Orsi in Trentino Alto Adige


JJ4 e M62 sono due dei tre orsi che, secondo l'ultimo "Rapporto grandi carnivori", risultavano monitorati con la telemetria satellitare.

La femmina è già stata definita "problematica", tanto che il Tar ha chiesto di acquisire il parere favorevole alla sua soppressione reso da Ispra ancora il 7 aprile, durante la seduta del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica seguita alla tragedia. L'ultimo segnale del suo radiocollare, però, è stato lanciato lo scorso 5 agosto, dopodiché l'apparecchio si è guastato. «I danneggiamenti sono frequenti ha chiarito in questi giorni Giovanni Giovannini, dirigente provinciale del servizio Foreste perché gli orsi si infastidiscono e si grattano. Abbiamo acquistato i sistemi più performanti al mondo. Tuttavia anche in altre realtà si riscontrano limiti forti all'utilizzo, in particolare per l'impossibilità di ricevere il segnale in maniera continuativa e per la necessità di dover sostituire lo strumento ogni anno e mezzo o due. Inoltre l'orso è caratterizzato dall'assenza del collo, per cui nel 20-25% dei casi il dispositivo si sfila nel giro di pochi giorni, anche perché l'animale ingrassa e dimagrisce nel corso dell'anno».


Sul maschio è in corso la valutazione tecnico scientifica da parte dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, dopo che dal maggio 2021 all'aprile 2022 «ha mostrato comportamenti particolarmente confidenti per i quali sono risultate adottabili le misure previste dal Pacobace (Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno nelle Alpi centro-orientali, ndr.), anche energiche». Traduzione di Sergio Tonolli, dirigente provinciale del servizio Faunistico: «M62 non ha avuto atteggiamenti aggressivi con le persone, ma si avvicina troppo ai centri abitati». Ulteriore specificazione di Raffaele De Col, direttore generale del dipartimento Protezione civile della Pat: «L'animale va in mezzo ai contadini per le prime ciliegie, per questo abbiamo dovuto iniziare il respingimento con i cani anti-orso». Le attività di dissuasione vengono svolte in prossimità di abitazioni e fattorie, ma anche in conseguenza di scontri. «L'unità cinofila sottolinea il forestale Calvetti viene impiegata sia per bonificare l'area di eventuali incidenti stradali, sia quando questi animali si avvicinano troppo ai centri abitati o alle attività umane. L'obiettivo è mantenere in sicurezza le zone frequentate dall'uomo».


In questa settimana di polemiche e timori, gli avvistamenti si sono susseguiti. L'ultimo è stato rilanciato dalla pagina Facebook "Basta orsi in Trentino": a Malosco è stato fotografato un esemplare di dimensioni modeste, probabilmente un cucciolo, lungo una pista ciclabile. «Non vogliamo trovarci a piangere un altro morto», dichiara a "Diario del giorno" su Rete 4 l'assessore provinciale Giulia Zanotelli, confermando l'intenzione di depositare già domani le carte richieste dal Tribunale amministrativo regionale: «Inoltre chiediamo un anticipo rispetto alla data dell'11 maggio fissata dal Tar per la decisione». Intanto ieri Stefano Fuccelli, presidente del Partito animalista europeo, ha depositato la denuncia contro il presidente Maurizio Fugatti per le ipotesi di istigazione a delinquere e delitto tentato contro gli orsi.

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 08:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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