Orsi in Trentino Alto Adige, i timori dei turisti tedeschi: hanno paura di incontrarne uno sui sentieri

Sabato 6 Maggio 2023 di Angela Pederiva
Orsi - Foto di Priyatham Varma Alluri da Pixabay

Dopo il boicottaggio degli animalisti italiani, ecco la paura dei turisti tedeschi. Lo scontro sui plantigradi in Trentino rischia di riverberarsi anche sull’economia del Sud Tirolo, a giudicare dalle domande rivolte alle autorità diplomatiche della Germania a Bolzano, come per esempio questa: «Una vacanza in Alto Adige è a prova di orso?». A riferirlo è il console onorario Gerhard Brandstätter, precisando che il ministero degli Esteri di Berlino ha chiesto informazioni in merito a una vicenda che si trascina ormai da un mese: era il 5 aprile quando JJ4 uccideva Andrea Papi, la cui famiglia ieri ha depositato una serie di querele contro gli odiatori che anche a Nordest sui social hanno infangato la memoria del giovane.


LE AUTORITÀ
L’avvocato Brandstätter, noto per essere il legale di Alex Schwazer, ha dichiarato a Rai Südtirol che diversi cittadini tedeschi hanno contattato il Consolato onorario in vista di un possibile viaggio in Alto Adige, esprimendo timori per il rischio di incontrare qualche esemplare lungo i sentieri. Secondo il rappresentante della Germania, la psicosi sarebbe alimentata anche dalle informazioni distorte riportate dalla stampa teutonica, come ad esempio il fatto che in provincia di Bolzano circolerebbero 100 plantigradi: «In Alto Adige registriamo 3 o 4 avvistamenti, ma questi evidentemente bastano per creare allarmismi.

Non esiste nessuna “orso-pandemia”, anche se i fatti avvenuti in Trentino di certo hanno suscitato scalpore». Il console onorario si è detto convinto che Berlino «valuterà i fatti in modo oggettivo e casomai si metterà in contatto con gli uffici competenti» in Italia, ma ha aggiunto che nel frattempo l’opinione pubblica in Germania va tranquillizzata.

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IL DOLORE
Intanto in Trentino i familiari di Papi hanno incaricato gli avvocati Marcello Pair e Maura Cravotto di denunciare quanti hanno diffamato Andrea, accusandolo di aver avuto un comportamento imprudente andando a correre nel bosco sopra casa. «Mamma Franca, papà Carlo, così come Laura e Alessia (la sorella e la fidanzata, ndr.), sono affranti nel dolore per la perdita di Andrea – commentano i legali – che oggi pare essere solo oggetto di una sterile discussione e non vittima. La famiglia sta subendo un secondo dolore derivato dalla moltitudine di commenti aggressivi, sconsiderati e denigratori della memoria di Andrea che così “muore” per la seconda volta, vittima ora non tanto dell’orso ma dei “leoni” da tastiera. Visto il comportamento degli haters la famiglia ritiene ora di dover tutelare la memoria di Andrea richiedendo all’Autorità giudiziaria di verificare la correttezza o meno di ogni singolo commento postato in rete da coloro che senza rispetto alcuno per la memoria di Andrea lo descrivono nei modi più beceri». Precisando che non intendono «più accettare provocazioni», i Papi desiderano anche «prendere le distanze da chi estremizza l’esigenza di tutela degli animali a discapito del rispetto per la vita umana strumentalizzando le loro dichiarazioni e colpevolizzando il comportamento di Andrea».


IL DIBATTITO
Ma il dibattito sulla gestione degli orsi non si placa. Gli attivisti dell’Oipa hanno inviato al ministero dell’Ambiente un elenco di 12 proposte sulla convivenza, che spaziano dal monitoraggio con il radiocollare alla piantumazione dei frutteti in alta quota, per evitare uccisioni e spostamenti. Il presidente Maurizio Fugatti ribadisce però la linea della Provincia: «La possibilità del trasferimento la riteniamo tecnicamente difficile ma percorribile. Qualora non trovassimo la disponibilità di altri Paesi europei, la soluzione è quella dell’abbattimento degli esemplari in eccesso, come fanno tutti i Paesi del mondo». Il leghista è tornato da Roma con la notizia del via libera allo spray anti-orso: «L’emendamento è già pronto, devono solo decidere in quale provvedimento inserirlo».

Ultimo aggiornamento: 7 Maggio, 09:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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