Orsi, la Provincia di Trento consegna i documenti al Tar: «Avanti con l'abbattimento»

Lunedì 17 Aprile 2023 di Angela Pederiva
Trento, abbattimento orsi - Foto di Susanne Jutzeler, Schweiz da Pixabay

Oggi la Provincia autonoma di Trento depositerà al Tribunale amministrativo regionale i documenti richiesti sul caso di JJ4. L'ha confermato ieri il presidente Maurizio Fugatti, ai microfoni di Rtl 102.5, ribadendo che l'ente «procederà con il suo percorso all'abbattimento di tre orsi pericolosi, se lo Stato ce lo permetterà». Sulla femmina che ha causato la morte di Andrea Papi sarà così consegnato il parere favorevole alla soppressione, anticipato lo scorso 7 aprile dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che ha già definito problematico anche MJ5 e sta svolgendo la valutazione su M62.


SCONFORTO E RABBIA
La prima ordinanza emessa su JJ4 dopo la tragedia sul monte Pellerè stata sospesa fino all'11 maggio nella parte in cui prevede l'uccisione (ma non la cattura) dell'animale, per attendere un'integrazione dell'istruttoria da parte della Provincia e dell'Ispra. «Siamo di fronte a un morto, a un orso pericoloso che oggi è libero, e il Tar dice che un documento non c'era...», ha lamentato Fugatti: «Piangiamo un giovane ucciso da un orso.

Rispetto le istituzioni, ma certamente questa decisione è stata presa con un mix di sconforto e rabbia dai territori interessati. Sconforto perché arriva la mancanza di fiducia nelle istituzioni. Poi rabbia: un senso di impotenza. Nel rispetto dei ruoli, avendo necessità e urgenza di intervenire, siamo intervenuti subito». Il leghista ha risposto anche alle polemiche sulla convivenza tra l'uomo e l'orso: «Chi vive nelle città, non conosce la nostra realtà. I trentini sono sempre andati nei boschi. Molti, che non conoscono il Trentino, sostengono che quel ragazzo non doveva essere lì a camminare, ma non è affatto così. Il Trentino è fatto di valli e case vicinissime ai boschi. La presenza dell'orso è diventata destabilizzante». La mamma e il papà di Andrea hanno però chiesto le scuse della Provincia per la piega presa dal progetto di ripopolamento "Life Ursus", non l'abbattimento di JJ4. «Non commento le reazioni dei genitori di Papi ha replicato Fugatti non l'ho mai fatto. Noi procederemo nel nostro percorso di abbattimento dei tre orsi pericolosi». Per questo le ricerche continuano, con il monitoraggio attraverso i binocoli, il posizionamento delle trappole e tubo e l'utilizzo dei cani.


DENUNCIA E SOLIDARIETÀ
Intanto continua a far discutere la querela per istigazione a delinquere consumata e tentata, presentata dal Partito animalista europeo nei confronti di Fugatti. «Nonostante fosse a conoscenza delle proposte di adozione, ha confermato la decisione di uccidere non solo JJ4 ed MJ5 ma anche un terzo orso», ha evidenziato il leader Stefano Fuccelli. Solidarietà all'esponente della Lega è stata però espressa da Claudio Cia, Katia Rossato e Bruna Dalpalù, consiglieri provinciali di Fratelli d'Italia: «La denuncia del Pae è un atto finalizzato ad intimorire e a tenere sotto pressione un presidente che, è bene ricordare, da anni è costretto a vivere sotto scorta armata per poter esercitare la propria funzione, per poter difendere i suoi cittadini dagli eccessi di un'ideologia animalista, divenuta una sorta di tirannia contemporanea».

Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 07:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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