Posizione sbagliata nella trappola tubo, morta l'orsa F43 catturata per il radiocollare

Le associazioni animalista Enpa e Aidaa pronte a fare denuncia

Martedì 6 Settembre 2022
La trappola tubo
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TRENTO - Un'orsa è morta la notte scorsa in val di Concei, una laterale della val di Ledro, durante un intervento di routine per la sostituzione del radiocollare che portava dal luglio 2021. Dai primi accertamenti dell'equipe veterinaria è emerso che l'animale è deceduto a seguito della posizione assunta nella trappola tubo nel momento in cui l'anestetico ha fatto effetto. Le manovre di rianimazione si sono purtroppo rivelate inutili, informa la Provincia di Trento. Si tratta dell'orsa F43, da tempo monitorata in modo intensivo ed oggetto di ripetuti tentativi di dissuasione a causa della sua spiccata confidenza con l'uomo. «La necessità di monitorare in modo intensivo soggetti problematici e di cercare di modificarne il comportamento - informa la Provincia di Trento - può comportare incidenti come quello occorso, dati i rischi intrinseci in operazioni delicate, condotte spesso in contesti e condizioni ambientali non facili».

La denuncia degli animalisti

L'associazione italiana difesa animali ed ambiente Aidaa «già nelle prossime ore presenterà un esposto alla procura per chiedere sia l'autopsia sul cadavere dell'orsa e la verifica della corretta applicazione delle procedure di cattura». «Non siamo convinti si tratti di un incidente, meglio andare a fondo della vicenda- scrivono gli animalisti di AIDAA in una nota stampa- per questo chiediamo di indagare su questa morte, guarda caso dell'orsa che veniva monitorata in modo intensivo ed oggetto di ripetuti tentativi di dissuasione a causa della sua spiccata confidenza con l'uomo.

E la strana morte di F43 considerata un orso problematico lascia aperte molte incognite che è buona cosa chiarire fino in fondo», si legge in una nota. 

L'Enpa: fatto gravissimo

«Un fatto gravissimo». Così Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa, ha commentato la morte della giovane orsa F43 durante la cattura per sostituire il radiocollare. «Abbiamo attivato il nostro ufficio legale - continua Rocchi - per accertare le responsabilità di questa morte inutile e crudele. F43 non era solo una sigla ma una giovane orsa, nel pieno della propria capacità riproduttiva, che nei suoi 4 anni di vita non aveva mai dimostrato alcuna aggressività verso le persone. Uccisa dall'anestetico durante un'azione presentata come routinaria, era una "sorvegliata speciale", solo perché aveva imparato dove trovare cibo facile, rappresentato dai rifiuti non opportunamente conferiti in bidoni antiorso, oppure dagli apiari o dai pollai non adeguatamente protetti». «Enpa - continua Carla Rocchi - farà quanto necessario per far emergere eventuali responsabilità e per assicurarci che chi ha sbagliato paghi. Ci stiamo già attivando per appurare i fatti, conoscere la verità e far emergere eventuali trascuratezze, perché per noi ogni vita è importante. È inaccettabile che invece di imparare a convivere in armonia con l'ambiente, godendo della presenza di una specie affascinante, continuiamo a perseguitare questi animali, patrimonio indisponibile dello Stato». 

 

Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 08:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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