Torino chiama Cortina: «Cautela con la nuova pista da bob». I "consigli" a Zaia di Evelina Christillin

La manager delle Olimpiadi 2006: «Buco nero che assorbe enormi energie. Il mio umile avvertimento è: evitare. Inutile il ritornello del centro internazionale di training: i praticanti sono pochi per ammortizzare costi altissimi»

Venerdì 30 Dicembre 2022 di Marco Dibona
Evelina Christillin, manager di Torino 2006, parla della pista da bob

CORTINA - «Una pista di bob è un buco nero, che assorbe enormi energie e dal quale non si traggono vantaggi». È quanto dichiara Evelina Christillin, che guidò l'organizzazione dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Torino 2006, in una intervista al quotidiano torinese La Stampa. L'impianto di Cesana, dismesso da tempo, è lì a dimostrare gli errori fatti allora ed è un monito per il Comitato olimpico nazionale di oggi, per gli organizzatori dei Giochi 2026, vent'anni dopo quegli sbagli, come li giudica Christillin: «Al gruppo che prepara Milano Cortina suggerisco cautela. Noi ci siamo passati e il buco lasciato dalla pista di bob a Cesana è l'unico brutto ricordo di un evento che ha dato tante soddisfazioni». Viene dunque un suggerimento pratico: «Se proprio si deve fare la pista per il bob, sia almeno un impianto temporaneo. Non è obbligatorio: si può usare invece una pista già esistente all'estero, in Austria o in Francia. Noi l'avremmo fatto volentieri e ci abbiamo provato, ma il governo di allora, con il primo ministro Silvio Berlusconi, con l'allora presidente del Comitato olimpico Gianni Petrucci, dissero di no, non ne vollero sapere».

«2006, SI PENSO' A CORTINA»
Nella sua intervista, Christillin non riporta un'altra situazione dell'epoca: allora si propose di utilizzare la pista italiana di Cortina, opportunamente riqualificata, invece di costruire l'impianto nuovo a Cesana. La proposta però non fu accolta e si realizzò quella struttura, che costò oltre cento milioni di euro, per essere chiusa poco dopo i Giochi 2006. «Oggi non si può pensare di ripristinare la pista di Cesana - assicura Christillin -, servirebbe comunque un investimento importante e sappiamo già come andrebbe a finire. E' inutile continuare a ripetere il ritornello del centro internazionale di allenamenti: non succede e i praticanti sono sempre gli stessi, pochi per ammortizzare costi di mantenimento altissimi».

«UN CONSIGLIO ALL'AMICO LUCA»
Sulle reazioni in Ampezzo, al progetto di rifare la storica pista Eugenio Monti di Ronco, per accogliere le gare di bob, skeleton e slittino, commenta: «Io amo Cortina. Quando sciavo da professionista stavo più tempo lì che a Torino. Il mio storico allenatore Gildo Siorpaes, che fu medaglia di bronzo nel bob a quattro, pilotato da Eugenio Monti, alle Olimpiadi invernali di Innsbruck 1964, è uno dei più fieri oppositori. Molti lì non ne vogliono sapere, proprio perché hanno davanti un esempio infelice». C'è inoltre un ammonimento per Luca Zaia, presidente della Regione Veneto: «E' un amico. Mi ha telefonato quando Cortina si è fatta avanti. Lui è il governatore del Veneto, conosce il territorio e non faccio valutazioni al posto suo. Il mio umile consiglio, di chi si è scottato, è: evita». 

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Ultimo aggiornamento: 11:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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