Nullatenenti con ville, Ferrari, Jaguar per
8 milioni di euro: sgominata banda di sinti

Martedì 5 Giugno 2012
Una quarantina le vittime dei raggiri (archivio)
VENEZIA - Avevano preso di mira una quarantina di imprenditori del Nordest che venivano picchiati e minacciati di morte. E ancora, erano dediti a truffe, furti e rapine su tutto il territorio. Non solo, erano ufficialmente nullatenenti ma in realtà possedevano lussuose ville, denaro contante, quadri ed altri oggetti di valore oltre ad autovetture di lusso, come Ferrari, Bentley, Jaguar. Questi "nullatenenti" erano i componenti di una banda di zingari sinti: la polizia di Brescia ha eseguito stamani una decina di arresti e perquisizioni nelle provincie di Brescia, Mantova, Bolzano e Venezia.



Quaranta impresari truffati, picchiati e minacciati. Gli stessi imprenditori, del resto, spesso non presentavano denuncia anche perché le ingenti somme di denaro truffate erano soldi in nero.



Maxisequestro di ville, auto di lusso e preziosi. Nessuno degli zingari proprietari di tali beni è risultato svolgere attività lavorativa o aver mai presentato dichiarazione di redditi, e le ricchezze, quantificate in almeno 8milioni di euro, vengono considerate dagli inquirenti provento di arricchimento illecito.



Le indagini erano iniziate separatamente in Trentino Alto Adige e nel bresciano fino dal 2009. Ci sono infatti quattro facoltosi imprenditori di Bolzano ad avere denunciato di avere subito delle truffe, ciascuno per cifre dai 200mila ai 400mila euro. A occuparsene è stata la prima sezione Criminalità organizzata della squadra mobile della Questura di Trento, guidata dal vicequestore Roberto Giacomelli. «I nomadi - ha spiegato - si erano presentati loro come magnati russi o degli Emirati Arabi, provenienti da Dubai e gli imprenditori, nessuno alle prime armi e tutti oltre i 50 anni, si erano fidati». Il fatto è che i sinti in questione si presentavano bene, con le auto di lusso ora sequestrate e inviti nelle loro ville sul Garda bresciano. Quelle stesse ville ora sequestrate tra gli applausi della gente del posto, a dire: «Qui ci hanno truffati tutti».



Cercavano le loro vittime con annunci sui giornali e così avevano trovato anche i quattro imprenditori di Bolzano, che vendevano alberghi. Oltre a contrattare questi affari, i nomadi proponevano anche cambi di valuta, ad esempio tra franchi svizzeri ed euro, con guadagni dal 15 al 20%. Ma lasciavano immancabilmente in mano al malcapitato una valigia piena di cartaccia.



L'operazione, denominata "Derrick" dal soprannome di uno degli arrestati, ha visto finire in manette sette persone e indagate a piede libero altre venti. Le indagini, a quanto spiegato, hanno portato infatti a individuare una vera e propria banda, accusata di associazione per delinquere finalizzata a commettere truffe, furti aggravati e rapine.



Gli arrestati. In manette sono finiti Antonio Braidic, 53 anni, detto "Derrick" ed il figlio Giovanni, classe 1989. Nella villa sequestrata a Puegnago sono state arrestate Roberta e Loredana Braidic. A Padenghe è invece stato individuato ed arrestato il 41enne Marco Braidic, detto "Dimitri". A Casalmoro, in provincia di Mantova, la polizia ha fermato Carlo Caldaras. Infine a Castiglione delle Stiviere è stato arrestato in flagranza uno dei fiancheggiatori della banda, il siciliano Salvatore Ferreri, trovato in possesso di una pistola con matricola abrasa. L'ottavo è stato arrestati a Venezia, Romeo Dorovic. All'appello manca un altro membro della banda di sinti. Venti, invece, le persone indagate in stato di libertà.



Tra le vittime anche l'ex calciatore Dario Bonetti. L'ex calciatore di Milan, Roma e Juventus, attualmente allenatore della Dinamo Bucarest, è rimasto vittima di una truffa nel 2010, quando è andato nella villa dei nomadi per vendere la sua auto, una Porsche, ed è stato raggirato di una cifra portata in contanti, circa 10mila euro, un acconto che sarebbe servita per una permuta con un'altra vettura.
Ultimo aggiornamento: 6 Giugno, 10:26

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