Tutti i nomi di chi ha finanziato la campagna elettorale dei consiglieri regionali veneti

Lunedì 28 Giugno 2021 di Alda Vanzan
Chi sono i finanziatori dei consiglieri regionali
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VENEZIA - Spese elettorali per entrare a Palazzo Ferro Fini: meglio ricorrere ai propri risparmi anche a costo di chiedere un prestito in banca o meglio farsi finanziare da terzi? I 59 consiglieri e assessori regionali del Veneto eletti lo scorso 20 settembre si sono divisi in tre gruppi: chi ha pagato solo ed esclusivamente di tasca propria (salvo alcuni servizi forniti dai rispettivi partiti), chi non ha messo un centesimo e si è fatto completamente finanziare la propaganda, chi ha fatto un po' questo e un po' quello.

Ci sarebbe anche una quarta tipologia, ma è limitata al governatore Luca Zaia che ha dichiarato zero entrate, zero contributi, zero spese.


GLI AIUTINI
Gli aiutini sono di due tipi: quelli del partito e quelli di società o cittadini. Alle scorse regionali la Lega ha dato un contributo in servizi a ciascun candidato (un depliant promozionale) del valore di 61,77 euro. Una volta eletti i consiglieri regionali leghisti hanno pagato 20mila euro al partito di Matteo Salvini e ogni mese, per tutta la durata della legislatura, devono versare 1.200 euro. Il Pd ha dato ai propri candidati un contributo in servizi del valore di 2.038,24 euro; una volta eletti, i consiglieri regionali dem hanno dato al partito 15mila euro e ogni mese ne versano 1.500. Anche in Europa Verde, che però non ha dato contributi ai candidati, vige la regola del versamento da parte degli eletti: Cristina Guarda consegna 1.500 euro al mese. Ciò premesso, chi sono i consiglieri regionali che hanno avuto finanziamenti o servizi da terzi oltre a quelli del partito?


I FINANZIATORI
C'è chi, come il leghista veronese Marco Andreoli, ha avuto 2.161,77 euro di contributi in servizi di cui 1.600 dalla Pasticceria Martini di Valeggio sul Mincio e chi, come i dem Vanessa Camani e Giacomo Possamai, rispettivamente 1.490 e 1.500 euro nientemeno che dalla Fondazione Social Changes Inc. di Santa Monica, California, guidata dall'ex videomaker di Barack Obama, Arun Chaudhary. Lavoriamo per progressisti senza paura e campagne audaci, è il motto della società Usa che sceglie direttamente chi sostenere e che in Italia ha aiutato anche il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Quanto ai 660,58 euro che Camani ha avuto da Stripe Payment UK di Bruxelles, si tratta di una piattaforma per il crowdfunding, raccolta fondi digitale. Tra i suoi contributori: Alessandro Naccarato 1.000 euro, Fabio Rocco 50, Giorgia Cassandro 50, il Pd di Abano 1.760, il circolo Pd Armistizio 500, il circolo Pd di Ponte San Nicolò 962 (ma in servizi).
Alla campagna della leghista vicentina Milena Cecchetto ha contribuito per 2.500 euro il supermercato Prix di Grisignano. Il leghista veronese Enrico Corsi ha avuti da terzi 15mila euro: Studio Associato Guglielmi e Riolfi 1.000, Verona Stand Solution srl 5.000, Le Terrazze srl 3.000, Soave EdilStrade srl 5.000, Attilio Scarlesso 1.000. A Chioggia il leghista Marco Dolfin ha avuto 1.500 euro da Sergio Dolfin e 1.000 dalla Gianni Petroli spa, mentre il dem Jonatan Montanariello 2.000 euro da Geoter di Terrentin Gino, 3.000 dalla Gianni Petroli spa, 1.620 da Silvano Deboni di Pedavena.
Lo zaiano padovano Fabrizio Boron ha avuto contributi in denaro pari a 2.000 euro: 500 dal Golf Della Montecchia di Selvazzano, 500 da Daniela Borgnino, 1.000 euro dalla Dal Bello snc di Padova. Per Alberto Bozza (Forza Italia) 4.860 euro di contributi in denaro dal partito Fare! di Flavio Tosi e sempre da Fare! servizi del valore di 9.639,76 euro, più altri contributi in servizi dai seguenti sostenitori: Enrico Martelletto per 311 euro, Cobit srl 3.660, Renato D'Ambrosio 79,99, Le Terrazze srl 110, All Service sas 61.
Il vicentino Joe Formaggio (FdI) ha dichiarato 764,55 euro di servizi avuti dal Ca' del Sette srl di Gambellara. Alla padovana Elena Ostanel (Il Veneto che vogliamo) mezza campagna elettorale gliel'hanno pagata 15 contributori, dai 50 euro di Paolo Mancin ai 1.000 e poi altri 100 dell'assessore di Padova Marta Nalin e i 400 dell'assessore Francesca Benciolini, più i 1.400 dal comitato Ti candido.
Ha avuto contributi da terzi anche il capogruppo della Lega, il padovano Giuseppe Pan: Think Water srl di Cittadella 3.000 euro, Agriform di Sommacampagna 2.990, Latterie Vicentine 2.900, Matteo Milani 1.000 euro. Lo stesso dicasi del trevigiano Tommaso Razzolini (FdI) che ha avuto 8.477,08 euro da privati, tra cui Fassina spa di Milano per 892,32 euro, l'azienda di manufatti in cemento Cav. Cestaro Gustavo srl per 892,32, Grado 10 srl di Valdobbiadene per 1.784,65 e altri sette contributori in beni e servizi per totali 2.700 euro, tra cui gli 80 euro del bar Centrale Da Bepi a Cornuda. Anche società che si occupano di compravendite di immobili si sono interessante alla campagna elettorale di settembre: la Forni srl di Verona ha contribuito con 1.000 euro alla propaganda del leghista Filippo Rigo. L'Abf Color di Curtarolo ha invece contribuito con 2.000 euro alla campagna dello zaiano padovano Luciano Sandonà. E per restare a Padova, quattro, oltre al già citato Canella, i contributori di Enoch Soranzo (FdI): Carlo Maria Righetti 1.500 euro, T Service di Fabio Muraro 1.500 euro, Mauro Danese e Lucia Seresin 300 euro, Giulia Bonisolo 300. Ventitremila euro da privati per l'azzurra Elisa Venturini: 2.000 da Emanuele Boaretto, 3.000 Stefano Dalla Mutta, 2.000 Pierluigi Pittarello, 5.000 Regina Bertipaglia, 1.000 Amedeo Levorato, 10.00 Giovanni Canella. Il vicentino zaiano Marco Zecchinato ha avuto 3.700 euro da Patrik Fontana, mentre la vicepresidente del consiglio regionale Francesca Zottis (Pd) ha avuto 560 euro dal papà Gino e servizi per 277 euro da Mirco Terenzi e 100 euro dalla Pelletteria Alberto Junior per la pubblicità sui risciò a Jesolo.


I 10 SOTTO ESAME
Dei dieci eletti sotto esame della Corte d'appello per le spese sostenute, solo tre - Erika Baldin, Roberto Ciambetti, Cristina Guarda - non hanno avuto contributi da terzi. Lo sconfitto candidato governatore del centrosinistra Arturo Lorenzoni ha avuto aiuti per 26.186,52 euro di cui 20.527,13 dal Comitato Lorenzoni Presidente e 5.650 da privati cittadini. Ha avuto contributi anche Tomas Piccinini della Lista Veneta Autonomia: Georicerche srl 10.000 euro, Roberto Turina 500, Marco Vesentini 2.000, G.F. Scavi srl 2.000, Sabrina Fortuna 300, Sartori Movimento Terra 1.000. E quasi tutta la campagna elettorale di Daniele Polato (FdI) - 34.293,89 euro in denaro più altri 1.721,97 euro in servizi su un totale di 38.455,86 di spesa - è stata sostenuta da contributi esterni. Tra questi Sirio Capital Management 1.000 euro, Blue Global Real Estate 5.000, Elisa e Gioia Bonfanti 3.500, Alessandro Rupiani 3.993,89, Tecnopuli coop 5.000, Midi Europe srl 10.000, Alessandra e Matteo Gelmetti 2.000, Roberto Bertolo e Monica Albrigi 1.000, Roberto Pezzo 2.800. Stefano Valdegamberi ha avuto tre contributi: Paolo Carboni 3.000 euro, Carboni Adv 3.000, Claudio Girardi 700.


SOLO CONTRIBUTI DI TERZI
L'assessore vicentina Elena Donazzan (Fratelli d'Italia) per un aspetto è identica a Zaia: di suo per la campagna elettorale non ha tirato fuori un centesimo. Però ha avuto 24.620,75 euro - pari al totale delle spese - da terzi, tra cui Unicomm srl per 1.790,60 euro, Comunicare di Roberto Paladin di Treviso e Rifa Etichette di Schio 358,12 ciascuno, Costruzioni Meccaniche Sottoriva di Marano Vicentino 1.790,60, G.P.S. spa di Schio 1.074,36, Orange Electronic Motor di Milano 3.581,20, Novation Tech di Montebelluna 895,30, Oblivion srl di Vicenza 716,24, The Skill srl di Roma 716,24, Immobiliare Fosser di Camisano 716,24. Tra i privati che hanno contribuito alla campagna di Donazzan c'è il padovano Giovanni Gianni Canella, il figlio del fondatore dei supermercati Alì, Francesco, che a settembre ha aiutato l'assessore con 3.581,20 euro, ma anche Enoch Soranzo (FdI) e Elisa Venturini (FI) con 10mila euro ciascuno.
Anche il leghista trevigiano Marzio Favero non ha messo un euro di suo, raccogliendo i fondi solo da privati: Annamaria Bianchi 2.500 euro, Francesco Favero e Italia Pellizzer 10mila, Claudio Serrajotto 2.500, Luigina Tomasella 500.
Lo stesso dicasi del capogruppo del Pd, il vicentino Giacomo Possamai: erogazioni personali zero, contributi da terzi per complessivi 52,723,41 euro. Tra questi le società Asd Schio Nuoto per 10,000 euro, Unichimica srl 5.000, Pedon spa di Colceresa 5.000, Dainese Lino 5.000, Trasporti Romagna di Malo 3.000, Coima Costruzioni Idrauliche 3.000, Edile Abbadesse di Camisano 3.000, Morato Pane 2.000, Studio Frigo 1.500, Trivellato spa 1.500, Social Changes 1.500, Dam srl 1.000, Green srl 1.000, Sogifi srl 1.000, Ma Impianti 500, Edilvilla 500 e, infine, 8.223,41 euro da persone fisiche.
 

Ultimo aggiornamento: 11:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA