Neve e ghiacciai stanno scomparendo. Nel mondo -78% di manto bianco sulle aree montane

Mercoledì 13 Maggio 2020
Nel mondo -78% di neve sulle aree montane: lo studio che ha analizzato vent'anni di immagini satellitari

Meno neve nel 78% delle aree montane di tutto il mondo. Lo afferma uno studio di Eurac Research di Bolzano che, sulla base dei dati raccolti dal 2000 al 2018, fornisce per la prima volta una mappa della copertura nevosa a livello globale. La mappa evidenzia come ci siano zone che risentono dei cambiamenti climatici in misura maggiore. In Sudamerica, ad esempio, più di venti parametri mostrano una tendenza in peggioramento. Sulle Alpi situazione meno grave, ma il settore orientale è più in sofferenza. 

Il meteorologo Mercalli: «Dalla laguna ai monti per sfuggire all'acqua»

In particolare anche l'Alto Adige segue un andamento simile, con durata della neve in diminuzione e un marcato ritardo nell'avvio della stagione invernale. «Dopo un inverno poco nevoso, stiamo vivendo una primavera fortemente anticipata. Negli anni gli effetti di questi fenomeni si sommano e allora sì che diventano ben visibili», spiega Claudia Notarnicola, vicedirettrice dell'Istituto per l'osservazione della Terra di Eurac Research e autrice dello studio.

L'allarme dell'esperto del Cnr: «I ghiacciai delle Alpi già ridotti del 50%, spariranno» Foto

L'analisi di quasi vent'anni di immagini satellitari in alta risoluzione, misure a terra e modelli di simulazione mostra un quadro preoccupante soprattutto in alta quota. Sopra i 4.000 metri, infatti, tutti i parametri osservati, tra cui estensione della superficie nevosa, durata della neve, temperatura dell'aria, sono in peggioramento. «Nel 78 per cento delle aree osservate la neve è in calo - prosegue Notarnicola - la durata della neve, inoltre, è variabile e questo dipende più dalla fusione precoce in primavera che non dal fatto che la prima neve cada solo ad inverno avanzato».

Emergenza siccità, anche i laghi alpini di Fusine sono a corto di acqua

«La mappa mostra anche zone in cui la copertura nevosa è aumentata, in Russia, ad esempio.

Questo apparentemente è un buon segno, ma in realtà è dovuto ad un aumento delle temperature che, pur restando sottozero, aumentano di qualche grado. Questo, in combinazione con l'umidità dell'aria, favorisce la formazione della neve», conclude Notarnicola.

 

"Tra 50 anni la Marmolada sarà un ricordo": lo prevede Luca Mercalli

BELLUNO - In cinquant'anni la Marmolada non esisterà più". La previsione porta una firma autorevole quella del meteorologo con il papillon. Il climatologo e divulgatore scientifico, reso celebre dal piccolo schermo: Luca Mercalli. Cosa sta succedendo ai ghiacciai? "Lo scioglimento è la diretta conseguenza, della temperatura.

Ultimo aggiornamento: 21:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci