I capolavori dei grandi musei russi in mostra, da Kandinskij a Malevič

Giovedì 19 Ottobre 2017 di Paola Treppo
Una delle opere in mostra di Ekster
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GORIZIA - Un grande evento d'arte a dicembre a Gorizia a Palazzo Attems Petzenstein in occasione del centenario della Rivoluzione d’Ottobre che ha segnato la storia mondiale del XX secolo. Per quanto riguarda cultura e arti, un’altra, più ampia Rivoluzione Russa, ha stabilmente mutato i canoni espressivi precedenti, dal teatro, con Cečhov, Mejerchol’d e Stanislavskij, alla musica, con Musorskij, Skrjabin, Stravinskij, dal balletto con Djagilev, alla fotografia con Rodčenko, fino alle arti figurative, dove, tra molti altri, basta ricordare alcuni nomi: Benois, Bakst, Kandinskij, Malevič, Končalovskij, Larionov, Tatlin, Gončarova, Stepanova ed Ekster.
 

 


Mostrare questa esplosione culturale è l’ambizione del progetto di Silvia Burini e Giuseppe Barbieri, che dirigono il Centro Studi sulle Arti della Russia, il Csar, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, affiancati da Faina Balachovskaja, della Galleria Tret’jakov di Mosca e dall’Ente regionale patrimonio culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. 

Un evento che ha mutato il mondo contemporaneo
«Questa grande mostra presenta un’originale sequenza di opere emblematiche, poco viste in Italia, e vuole essere quindi l’insolita celebrazione di un evento storico che ha mutato per sempre il mondo contemporaneo. Indicandolo come l’esito di una complessiva dinamica che, poco prima e poco dopo il 1917, ha rivoluzionato radicalmente la cultura e la scena internazionale dell’arte» dice Raffaella Sgubin, Direttore del Servizio museo e archivi storici dell’Erpac.

Sei sezioni, dal 1898 al 1922
I margini cronologici del percorso espositivo vanno dal 1898, l’anno di fondazione del gruppo Mir iskusstva, Il mondo dell’arte, e della rivista fondata e diretta da Djagilev, sino al 1922, la data di costituzione dell’Unione Sovietica. Il percorso espositivo si articola in sei sezioni, corrispondenti a un anno specifico e cruciale, ciascuna con un sottotitolo tematico che incrocia eventi storici, movimenti culturali, pratiche artistiche e opere concrete: dipinti, opere su carta, oggetti, documenti.

Una rivoluzione anche per cinema e musica 
«Dalle ricerche che legate all'esposizione - anticipano i curatori - sono emersi il valore e il ruolo “rivoluzionari” delle pratiche artistiche all’interno della società russa a cavallo tra XIX e XX secolo, a partire dalla sotterranea e decisiva matrice letteraria della cultura russa ottocentesca; basterà ricordare almeno i nomi di Blok, Achmatova, Mandel’stam, Pasternak, Majakovskij. Ma fu una rivoluzione complessiva, che si è estesa alla pittura - esiste un’arte prima dell’Astrattismo e una successiva, quella in cui ancora oggi viviamo - e poi alla grafica, alle scenografie, alla musica, per registrare infine le origini dell’esperienza del cinema, che qualche anno dopo si sarebbe concretata nel magistero di Ėjzenštejn e Vertov».

La mostra a Palazzo Attems
Questo affascinante percorso, fatto di continue intersezioni tra le arti e la storia, è offerto in mostra, all’interno dello splendido Palazzo Attems Petzenstein, con il ricorso a una sofisticata multimedialità, a complemento dell’esposizione di una sequenza spettacolare di oltre cento opere concesse da alcune delle principali istituzioni moscovite, in gran parte dalla Galleria Tret’jakov, cui si aggiungono il Museo delle arti decorative e applicate e il Museo di storia contemporanea della Russia, già Museo della Rivoluzione, e il Fondo Alberto Sandretti presso la Fondazione Feltrinelli di Milano.
L'inaugurazone nei primi giorni di dicembre 2017. 

Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 11:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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