Gettonisti anche in Pediatria e Ortopedia. I sindacati: «Tetto alle paghe dei medici»

Martedì 25 Ottobre 2022 di Angela Pederiva
Gettonisti anche in Pediatria e Ortopedia. I sindacati: «Tetto alle paghe dei medici»

VENEZIA - Un tetto alla spesa dei medici a gettone negli ospedali del Veneto.

Lo chiedono Ivan Bernini, Mary Pallaro e Mario Ragno, segretari generali rispettivamente di Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil, di fronte all'impennata delle tariffe che in Pronto soccorso e in Anestesia e rianimazione sono arrivate a toccare i 120 euro all'ora: «Bisogna introdurre una norma che dica chiaramente che il valore economico del costo orario di qualsiasi rapporto libero professionale non può superare il costo del lavoro di un dipendente». In questi giorni le aziende sanitarie mostrano di provare a contenere il ricorso alle cooperative, ma la carenza di camici bianchi le costringe comunque a rivolgersi al mercato, anche per reparti come Ortopedia e Pediatria.


GLI INCARICHI
Ancora un paio di mesi fa la Regione aveva dato indicazione ai direttori generali, nel limite del possibile, di limitare gli appalti alle coop e tenere i costi orari entro i 100 euro. Gli incarichi affidati ultimamente sono andati a liberi professionisti, iscritti in proprio agli elenchi pubblicati dalle Ulss. Per esempio nel Trevigiano, all'ospedale di Castelfranco Veneto, «al fine di garantire continuità nelle attività del Pronto soccorso e scongiurare il rischio di creare disagi nella assistenza prestata» è stato ingaggiato un medico per un anno dietro compenso lordo di 103.680 euro (8.640 al mese, da cui detrarre appunto le tasse).
Critica è la situazione in Anestesia e rianimazione nel Veneziano, dov'è stato concordato un ingaggio a 80 euro lordi l'ora per tre specialisti a Venezia e Mirano (spesa totale di 350.000 euro) e di altri tre ancora a Mirano, Chioggia e Dolo (280.000 euro in tutto). Nell'analogo reparto di Adria, in Polesine, risultano vacanti 8 posti su 12 e sussistono «costanti difficoltà di reperimento di dirigenti medici con gli strumenti di reclutamento ordinario», come «avvisi, mobilità, scambi di graduatorie tra aziende, concorsi». Ecco allora il contratto a gettone: 60 euro orari lordi per l'attività di guardia, 90 per il servizio in sala operatoria.
Gli stessi ostacoli cominciano a frapporsi anche in unità operative finora meno sguarnite. È il caso della Pediatria nel Padovano, in cui «permane una situazione di notevole criticità per la grave carenza di personale dipendente, per assenze e posti vacanti che potrebbero causare l'improvvisa interruzione dei servizi», a Cittadella, Camposampiero e soprattutto Schiavonia, dove servirebbero 8 medici e invece ce ne sono solo 4 più un collega part-time. Per questo saranno pagate prestazioni a chiamata a 60 euro lordi l'ora. Stesso importo per l'Ortopedia e traumatologia di Venezia e Dolo, dove sono previsti anche 150 euro per ogni turno aggiuntivo di pronta disponibilità della durata di 12 ore.


LE PROPOSTE
I sindacati veneti avanzeranno le loro proposte al Governo nel corso della manifestazione nazionale fissata per sabato a Roma. «Nell'immediato dicono Bernini, Pallaro e Ragno riteniamo che il ricorso a liberi professionisti nella garanzia dei Lea da parte delle Ulss e delle strutture pubbliche (Ipab incluse), con compensi contrattati obtorto collo dalle Direzioni pena l'interruzione di pubblico servizio , generi conflitto rispetto alle leggi vigenti in materia di intermediazione e interposizione di manodopera e, contestualmente, generi una emulazione che aggraverà la fuga di personale oltre che peggiorare le condizioni materiali e di lavoro dei dipendenti». Le organizzazioni sindacali evidenziano che il tema non riguarda solo i medici ma anche gli infermieri e gli operatori sociosanitari.
 

Ultimo aggiornamento: 17:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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