Neolaureati in corsia, il sindacato medici denuncia la Regione Veneto

Lunedì 19 Agosto 2019
Neolaureati in corsia, il sindacato medici denuncia la Regione Veneto
27

VENEZIA - «Inaccettabile, pericoloso e illegittimo». È il giudizio negativo dell'Anaao Assomed, il sindacato dei medici dirigenti del Servizio sanitario nazionale, sulla delibera della Regione Veneto che, per contrastare la carenza di camici bianchi, «avvierà un percorso parallelo di formazione nei prossimi mesi per 320 medici di pronto soccorso e 180 tra geriatri e internisti, finanziato con 25 milioni di euro». Per contrastare questo progetto l'Anaao ha dato mandato ai propri avvocati «di impugnare le delibere regionali e di inviare un esposto-denuncia alla Corte dei Conti».

«Sebbene finora circoscritta al Veneto - afferma Carlo Palermo, segretario nazionale Anaao Assomed - riteniamo doveroso bloccare sul nascere questa iniziativa al fine anche di evitare l'emulazione da parte di altre Regioni di una mortificante e costosissima area di parcheggio per i giovani colleghi neolaureati senza alcuna prospettiva professionale che comporta un autentico spreco di danaro pubblico. Non è questa la soluzione per la grave carenza di specialisti da noi denunciata da anni. Molto meglio sarebbe stato l'utilizzo di queste risorse per incrementare il numero delle borse di specializzazione di competenza regionale».

«Critichiamo anche la forma di contratto con cui questi giovani colleghi neolaureati verrebbero inquadrati.

Le delibere del Veneto violano apertamente le leggi nazionali ed europee sulla formazione specialistica: i colleghi in questione non verrebbero infatti ingaggiati con contratti formazione lavoro, bensì con contratti di lavoro autonomo. Ed anche le prospettive di assunzione dopo il breve corso formativo rimangono nell'ambito libero professionale. Voglio ricordare per l'ennesima volta - sottolinea Palermo - che la Corte Costituzionale in merito è stata tassativa: ai ruoli del Ssn si accede solo con il pubblico concorso e in possesso del titolo di specialista a garanzia della salute dei cittadini che devono poter essere curati da medici adeguatamente formati e competenti». «È facile, infine, prevedere che questi giovani colleghi, sfruttati come temporanei 'tappa buchì nelle aziende sanitarie e con remunerazioni 'low cost', difficilmente sceglieranno di rimanere precari a vita preferendo - conclude - partecipare, anno dopo anno, ai concorsi di selezione per i posti di specializzazione che garantiscono una carriera professionale più qualificata ed una occupazione stabile». 

Ultimo aggiornamento: 20 Agosto, 14:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci