​Salvini: «Autonomia, ora si può fare. Zaia? Pronto per ogni ruolo»

"L'obiettivo può essere raggiunto entro la fine dell'anno"

Giovedì 24 Febbraio 2022 di Alda Vanzan
Matteo Salvini e Luca Zaia

Autonomia entro l'anno.

Lo dice il segretario della Lega, Matteo Salvini, che ieri, nell'incontro al Quirinale, ha sollevato il tema. «Di cosa abbiamo parlato con il presidente Sergio Mattarella? Ho sottolineato il fatto che in questi due anni di pandemia i sindaci e i governatori hanno rivestito un ruolo fondamentale, spesso hanno fatto quello che lo Stato non riusciva a fare. Il presidente nel suo discorso di insediamento ha citato l'autonomia, non è più un argomento caro solo a Veneto e Lombardia, è un tema di interesse nazionale. Io penso che ci sia una occasione storica e su questo il presidente della Repubblica era assolutamente sensibile e dialogante».


La legislatura finisce nel 2023, c'è il tempo per concedere l'autonomia alle Regioni che la richiedono?
«Manca un anno, usiamolo bene. Parlare di autonomia in lockdown non era pensabile, adesso sappiamo che il 31 marzo finirà lo stato di emergenza. Rivedere, efficientare, ammodernare è utile anche per le altre Regioni».


Entro l'anno?
«Anche prima. Sto dialogando sistematicamente con il ministro agli Affari regionali Gelmini, domani (oggi, ndr) rivedo Luca Zaia e Attilio Fontana assieme al ministro. Tecnicamente ci sono visioni diverse relativamente allo strumento, se legge delega o se intesa diretta, ma a me interessa l'obiettivo finale. E sono fiducioso. Se verranno devolute delle competenze a Veneto a Lombardia oggi svolte dallo Stato, Veneto e Lombardia le faranno meglio spendendo meno e i soldi che si risparmieranno saranno servizi in più per i cittadini di Veneto e Lombardia».


La Lega però non è più il partito del Nord, lei indossa la mascherina col tricolore: come si coniuga l'autonomia richiesta dal Nord con le istanze del Sud?
«L'autonomia è un vantaggio per tutti. Se lo Stato non riesce a gestire o gestisce male alcune competenze e spende di più, mentre invece se le gestisce il Veneto spende meno, ci guadagnano sia il Veneto che, ad esempio, l'Abruzzo. Non è la secessione dei ricchi, è una migliore gestione della spesa, è il merito. Pensiamo all'eterna emergenza rifiuti in Campania, la pagano tutti gli italiani. Autonomia significa responsabilità».


Olimpiadi Milano Cortina, le opere saranno pronte per il 2026?
«Assolutamente sì, ne ho parlato con il presidente Mattarella, l'ho aggiornato su alcune opere che devono essere riviste, commissariate. Grazie alla Lega in legge di bilancio i fondi ci sono. Faremo una grande figura».


31 marzo, fine dello stato di emergenza. Il Green pass però resterà?
«Le parole di Draghi sono state un bel sospiro di sollievo, il 31 marzo si torna alla normalità. Dal nostro punto di vista devono essere superati anche tutti gli annessi e connessi, quindi anche il Green pass. Il nostro emendamento è stato bocciato, ma sono ottimista per natura, insisteremo, se non sarà il 1° aprile, magari sarà il 25 per San Marco».


I rapporti con il Governo?
«Siamo alleati leali, se ci sono temi che interessano alla gente li solleviamo. Comunque il decreto bollette da 7 miliardi è stato approvato, i referendum sulla giustizia si faranno, c'è di che esser soddisfatti».


Crisi Ucraina, cosa si può fare per scongiurare la guerra?
«Dialogare, dialogare, dialogare. E non minacciare, non alzare i toni. La guerra non conviene nessuno, non sicuramente all'Italia, noi siamo quelli che hanno più da smenarci perché le passate sanzioni contro la Russia alle imprese venete sono costate un patrimonio».


Ha detto che le sanzioni devono essere l'ultima delle soluzioni. L'alternativa?
«Il dialogo. A Mosca ci sono andati il premier tedesco, il presidente francese, spero ci vada anche Draghi con la sua autorevolezza il prima possibile».


Le due repubbliche autoproclamate del Donbass andavano riconosciute dalla Russia o quella di Putin è stata una mossa azzardata?
«Purtroppo a ogni azione corrisponde una reazione, lì si denunciano violenze da parte ucraina, violenze da parte russa. L'Unione europea deve esercitare in maniera indipendente tutte le possibilità di mediazione. Ho parlato con l'ambasciatore ucraino e con l'ambasciatore russo, margini di dialogo ci sono».


Veniamo alla Lega: si faranno tutti i congressi?
«I congressi si faranno in tutta Italia, era inimmaginabile farli durante la pandemia. La Lega ha 1.500 sedi, a dicembre prima delle nuove restrizioni si sono fatti 150 congressi, poi si è richiuso tutto. Adesso, dal 1° aprile, si riprende con i congressi cittadini. Poi ci saranno i referendum e le elezioni amministrative, naturalmente non è che possa fare i congressi a Ferragosto, ma dopo si faranno i congressi provinciali».


Anche i regionali?
«Si faranno tutti i congressi. Noi i militanti li abbiamo. In Veneto abbiamo 146 sindaci, quasi mille amministratori locali e 20mila iscritti. Se poi su 20mila iscritti in due hanno qualche problema...»


Procedimenti disciplinari in Veneto: userete la mano dura?
«A parte il fatto che stiamo parlando di tre persone, forse cinque, su 20mila, non conosco le vicende, le analizzerò, so che i dirigenti veneti mi hanno chiesto provvedimenti, valuterò caso per caso».


Luca Zaia finirà l'ultimo mandato di presidente del Veneto nel 2025, c'è chi ipotizza incarichi nazionali con le Politiche del 2023. Lei che futuro prospetta per il governatore?
«Io sono orgoglioso di Luca come di Massimiliano Fedriga, Maurizio Fugatti, Attilio Fontana, stanno lavorando divinamente, sono fra i più popolari in Italia, motivo di vanto per me e per la Lega. Ne parlerò con Luca, ma da qui al 2025 è lunga, Luca può essere speso per tantissimi incarichi, so che lui ci tiene a completare il percorso dell'autonomia, se vorrà rimanere a disposizione del Veneto lo farà, se vorrà assumere incarichi nazionali ha tutti i titoli per farlo. Fedriga ad esempio mi ha già chiesto di potersi ricandidare in Friuli Venezia Giulia, ne sono ben contento».


Elezioni comunali, a Verona Forza Italia non vuole appoggiare il candidato del centrodestra Federico Sboarina ma Flavio Tosi.
«Io sto lavorando per tenere unita la squadra in tutta Italia perché uniti si vince. A Belluno e a Padova ci sono bei candidati, a Verona spero che Forza Italia ci ripensi».


Il centrodestra esiste ancora?
«Va ripensato. Qualcuno guarda a sinistra, qualcuno a Renzi. Va ricostruito però il centrodestra vince e governa bene solo se è unito. Il ruolo della Lega sarà determinante, sto lavorando in questo senso e sono fiducioso».

 

Ultimo aggiornamento: 08:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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