Marchi accetta la sfida e invita Cariverona ad entrare in Save

Mercoledì 19 Luglio 2017 di Maurizio Crema
Marchi accetta la sfida e invita Cariverona ad entrare in Save

Il riassetto Save è pronto a decollare. In agosto dovrebbero arrivare i via libera delle autorità di vigilanza alla complessa operazione che vede Finint salire al comando insieme ai francesi di Infravia e a Daam sussidiaria di Deutsche Bank. Ma scoppia anche il caso Verona. Nell'intervista al Gazzettino di ieri, il presidente di Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco aveva rilevato: «Verona si aspetta molto di più da Save. Gli aeroporti sono strategici per tutto il Triveneto».
Punzecchiatura che ha fatto arrabbiare Enrico Marchi, presidente di Save, la società che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso, ma anche gli scali di Verona e Brescia. «Sono stupito per questi commenti di Mazzucco - dice Marchi - ma forse oggi gli aeroporti sono un po' come le squadre di calcio: tutti siamo allenatori. Però bisognerebbe approfondire le cose un po' meglio: so che Mazzucco è un bravissimo cardiochirurgo, ma se io dovessi parlare di cardiochirurgia starei ben attento».
Presidente Marchi, teme ulteriori problemi a livello di azionariato oppure pensa che a Verona col nuovo sindaco Sboarina stia maturando un cambio di strategia?
«Non ho idea, so solo che Cariverona parla molto in giro di Save invece che direttamente con Save. So che il presidente Mazzucco e il giovane direttore Marino hanno contatti con l'ex direttore del Catullo, sarebbe più semplice rivolgersi direttamente a noi».
Cariverona può aumentare la sua quota?
«Quando in passato con la presidenza di Paolo Biasi c'è stato bisogno di fare l'aumento di capitale della società Cariverona si è diluita tanto da diventare marginale. Adesso pare che vogliano aumentare la loro quota. E io rilancio: investano direttamente su Save. Tra i soci abbiamo già il Comune di Venezia e quello di Treviso, nell'ottica del sistema del Nordest siamo pronti a far entrare anche Cariverona e il Comune di Verona. Ma la gestione deve rimanere privata per evitare battaglie di campanile».
Marchi, dica la verità: è arrabbiato anche perché si sente criticato sul vostro operato a Verona?
«Quello di Cariverona mi pare più un atteggiamento da campanile più che da investitore istituzionale. Guardiamo ai dati: l'anno scorso a Verona abbiamo registrato 2,8 milioni di passeggeri (+ 8%, sopra la media nazionale) e quest'anno pensiamo di chiudere con 3 milioni di passeggeri. A maggio l'aeroporto di Verona ha registrato il 14% di passeggeri in più contro una media nazionale del + 6%. Quando siamo arrivati a Verona tre anni fa investendo 25 milioni abbiamo trovato problemi di traffico, 60 milioni di perdite in 5 anni e il blocco degli investimenti. Oggi siamo riusciti a chiudere i contenziosi con le compagnie aeree, in particolare con Ryanair era aperta una vertenza per parecchi milioni, e abbiamo 12 destinazioni d lungo raggio, due vettori con base al Catullo (Volotea e Neos), 29 compagnie servite complessivamente. Ai veronesi ricordo solo che stiamo usando il potere contrattuale di Save per far crescere il traffico sul Catullo. Le compagnie dopo la crisi degli anni scorsi guardavano più a Venezia e a Bergamo».
E a Brescia?
«A Brescia stiamo lavorando molto sul cargo. Siamo partiti con un volo su Hong Kong che verrà raddoppiato a 4 volte la settimana per trasportare merce di Amazon. A breve contiamo di aprire un nuovo volo su Shanghai. E stiamo lavorando su altre destinazioni trattando con Sto, il più grande trasportatore cinese».
Gli investimenti?
«Il 29 novembre 2016 è stato finalmente approvato il nuovo contratto di programma che include il piano investimenti da 65 milioni al 2019 per fare il nuovo terminal e poi lavori sulle piste, parcheggi, viabilità. Adesso stiamo aspettando di poter firmare il via libera definitivo del master plan entro fine anno. Il decreto sulla Via del ministero dell'Ambiente è arrivato il 6 luglio scorso. I lavori del terminal partiranno tra metà e fine 2018. Più in fretta non si può fare».
A quando la definizione dei nuovi assetti a monte di Save con l'entrata di Infravia e di Daam?
«Siamo fiduciosi: in agosto dovrebbe esserci il via libera di Banca d'Italia, Antitrust, Consob».
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Ultimo aggiornamento: 09:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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