VENEZIA - (gl.a) È illegittimo il licenziamento di Maria Teresa Brotto, per anni direttore tecnico del Consorzio Venezia Nuova, coinvolta nel 2014 nelle indagini sullo scandalo Mose, dalla quale è uscita patteggiando una pena di 2 anni di reclusione con la confisca di 600 mila euro. Lo ha stabilito la sezione lavoro del Tribunale di Venezia accogliendo il ricorso presentato dal legale della manager, l'avvocatessa padovana Maria Luisa Miazzi, e condannando il Cvn a versarle un'indennità di oltre un milione di euro. Trattandosi di un contratto dirigenziale, il giudice Anna Menegazzo non aveva la possibilità di disporre il reintegro. Le motivazioni della sentenza non sono ancora disponibili: di conseguenza non è possibile sapere con esattezza quali siano le ragioni che hanno portato il Tribunale a dichiarare l'illegittimità del licenziamento, disposto nel 2015 dai commissari subentrati nella gestione del Consorzio proprio a seguito della sentenza di patteggiamento per il reato di corruzione...
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".