Luciano Flor lascia la sanità veneta dopo aver gestito le fasi più dure del Coronavirus

Il direttore generale in pensione a fine dicembre, sul Bur l'avviso per trovare il successore

Sabato 3 Dicembre 2022 di Alda Vanzan
Luciano Flor
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VENEZIA - Due anni a dirigere la sanità veneta. A far fronte all'emergenza provocata dalla pandemia del coronavirus, prima per i posti letto e i tamponi, poi con l'accelerazione della profilassi quando i vaccini scarseggiavano, fino alle ultime difficoltà causate dalla carenza di medici. Dal 22 dicembre 2020 Luciano Flor è l'uomo della sanità del Veneto. E lo sarà ancora fino al prossimo 30 dicembre quando «purtroppo andrà in pensione». L'annuncio è stato dato ieri mattina da Luca Zaia, durante l'incontro sull'autonomia con il ministro Roberto Calderoli.

Nel salone del piano nobile di Palazzo Balbi era presente l'intera delegazione trattante del Veneto per ottenere l'autonomia differenziata e, tra gli esperti di diritto e di fisco, c'era anche il direttore generale dell'Area Sanità e Sociale. È stato così che il governatore ha voluto salutarlo e ringraziarlo di fronte a tutti, cercando di strappargli anche una promessa: quella di continuare a lavorare per il Veneto, anche se non più da una posizione dirigenziale. Se accetterà, Flor dovrà conciliare la sua professionalità in campo sanitario con la passione per la montagna. «I bene informati - ha raccontato Zaia - mi hanno detto che si è già comprato tutta l'attrezzatura per andare ad arrampicarsi, ha già fatto l'Himalaya, è uno scalatore eccezionale».


CHI È
Padovano d'adozione, Luciano Flor è nato il 24 febbraio 1958 a Revò, in provincia di Trento. Si è laureato in Medicina e Chirurgia all'Università di Padova, specializzandosi in Igiene e Medicina preventiva. Dal 2001 al 2010 è stato direttore sanitario delle Aziende di Verona, Padova e Trento. Dal 2010 al 2016 direttore generale dell'azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento. Nel 2016 l'arrivo a Padova, all'Azienda ospedaliera universitaria di Padova dove ha gestito tra l'altro il complesso iter per la realizzazione del nuovo Policlinico universitario che nascerà nell'area di Padova Est. Quattro anni dopo, nel 2020, la chiamata a Venezia per sostituire Domenico Mantoan, dimessosi da direttore generale della sanità regionale per andare a guidare Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Ha vinto l'uomo dell'Università, del fare e della continuità, furono i commenti alla notizia che Zaia aveva scelto Flor. «Immettere un esterno nel sistema sociosanitario veneto, unico nel suo genere, in questo drammatico momento storico sarebbe come azionare un detonatore», aveva spiegato il governatore. «Ottima scelta aveva commentato l'allora rettore di Padova, Rosario Rizzuto . In questi anni ho collaborato con lui e ne ho apprezzato la competenza, la visione ambiziosa e la sensibilità istituzionale».
«Flor è stato un grande direttore per noi - ha detto ieri Zaia -, assolutamente formidabile, è stato l'uomo che ha preso in mano il Veneto in un momento drammatico: nel dicembre 2020, in piena pandemia, avevamo 200 morti al giorno. Ma le nostre strade non si divideranno: siccome non va in pensione con quota 100, vedremo di coinvolgerlo ancora». Nel frattempo Flor si dedicherà ale sue passioni: le arrampicate e i frutteti dell'azienda agricola di famiglia in Trentino.


LA RICERCA
Intanto, sul Bur, il Bollettino ufficiale della Regione Veneto, ieri è stata pubblicata la delibera di giunta numero 1541 del 29 novembre con l'avviso per cercare il nuovo direttore generale alla Sanità e al Sociale. I requisiti: laurea, età non superiore ai 65 anni, non essere già collocati in quiescenza. L'avviso è rivolto sia a dipendenti regionali o degli enti regionali, in possesso della qualifica dirigenziale, che ad esterni con adeguata consolidata esperienza formativa e professionale. La scelta del nuovo dg potrà, però, essere fatta anche tra chi non presenterà domanda.
 

Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 17:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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