Luca Zaia: «Così nascerà la mia giunta Lega, serve scatto in avanti»

Domenica 27 Settembre 2020 di Alda Vanzan
Luca Zaia: «Così nascerà la mia giunta Lega, serve scatto in avanti»

Dice di aver avuto «tre vite» in Regione del Veneto, contraddistinte dalle campagne elettorali. «Quella del 2010, meramente politica. Quella del 2015, soffertissima, i numeri erano tutti contro di noi, il Pd a Nordest alle Europee aveva avuto il 42 per cento. E quest'ultima che volutamente ho fatto amministrando». Ora che ha avuto il 76.79% dei consensi, Luca Zaia ammette: «Ancora non me ne sto rendendo conto, solo ora a distanza mi rendo conto che ci sono sezioni dove tutti hanno votato per me. Questa è una grandissima responsabilità, che trasferisco a tutta la squadra».

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Presidente Zaia, nel 2015 il suo slogan fu Scelgo Zaia. Oggi l'hanno scelta 3 veneti su 4. Il rischio è deluderli.
«Hanno scelto l'uomo. Io devo rappresentarli, magari un domani torneranno a votare i loro originari partiti, ma oggi è giusto che siano messi in prima fila. Se sa creare un cordone ombelicale con i suoi concittadini, il governatore è percepito come l'uomo della porta accanto, è da qui che viene fuori il 77%».

Non avverte il pericolo di montarsi la testa?
«Non è il mio caso. Se per me si abbassasse l'interruttore, mi spiacerebbe, ma non è che dovrei ricrearmi un contesto sociale nuovo, il mio contesto sociale è lo stesso di quando avevo vent'anni. Di una cosa invece sono fiero».

Quale?
«Nel 2010 mi sono reso conto subito che i veneti erano trattati male, eravamo la periferia dell'impero. Ora è rinato l'orgoglio veneto. E questo può essere un motore sociale, culturale, economico, può ripartire un nuovo Rinascimento. Io ho portato autorevolezza al Veneto, abbiamo dettato molti temi dell'agenda nazionale».

Giunta, i criteri per scegliere gli assessori?
«Einaudi diceva: conoscere per deliberare. E quindi competenza a 360 gradi. E poi dedizione, continuità, rappresentanza geografica. Ai miei ho detto: qua non si viene per la buca davanti a casa, ma per un grande progetto. Non ci sono rendite di posizione, le preferenze hanno un peso relativo, tutti invece dobbiamo ringraziare la Lega che ci ha dato questa opportunità».

Spese elettorali?
«Sempre autofinanziamento dei candidati. Ho chiesto espressamente di non avere neanche un centesimo dai privati, pur avendo avuto offerte da far paura. Non è illecito, ma è libertà per me e anche per loro».

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Quando incontrerà gli alleati di FdI e FI?
«La prossima settimana. Il viaggio si fa assieme, anche se i numeri sono inclementi».

Autonomia, tra pochissimo il terzo anniversario del referendum.
«Il ministro Boccia deve decidere se scrivere una pagina di storia firmando l'intesa con la Regione Veneto o se passare alla storia per aver perso una grande opportunità. È imbarazzante perché quello che noi chiediamo è previsto dalla Costituzione. Solo che adesso ne parliamo dall'alto del 77% dei consensi».

Dopo il messaggino di congratulazioni ha più sentito il segretario Matteo Salvini?
«Sì, ci siamo ancora messaggiati, lo vedrò martedì a Venezia con tutti gli eletti».

Cosa pensa del progetto di Salvini di fare una nuova segreteria politica con dentro anche i governatori?
«Durante il periodo Covid facevamo dei webinar con questa formazione, si va a consolidare qualcosa che già è avvenuto».

Lei ha detto che alla Lega serve un consolidato progetto politico. Cioè?
«La Lega è diventata grande perché ha avuto scatti in avanti grazie a progetti amministrativi. Formentini, il primo sindaco di Milano, ha nobilitato l'idea che la Lega potesse andare a governare un Comune. E poi Gentilini, Gobbo, Pagliarini, Castelli. Molti valenti sindaci, come un formicaio, hanno fatto diventare grande la Lega. Oggi c'è un altro scatto in avanti, il cittadino che sceglie la persona. È successo con i sindaci, ora con le Regioni. La Lega deve prendere atto che c'è questo nuovo corso e che il nuovo elettorato che si avvicina grazie all'attrattività dei nostri amministratori deve essere rassicurato in merito al progetto politico, altrimenti è inevitabile che tornerà nel proprio alveo. Chiedo: dopo di me rinunciamo al consenso che ho trascinato? Questo è un progetto da cinque anni».

Ha detto che resterà in Veneto. Per quanto?
«Io spero di concludere questo mandato, non ho nessun obiettivo extra Veneto».

È immaginabile un quarto mandato di Zaia modificando la legge?
«No, è passata l'idea che c'è il blocco dei mandati e bisogna prenderne atto».

Ha in mente un suo delfino?
«Sono contrario all'idea dei delfini, ma ovvio che fra cinque anni un parere io lo metterò. Anche su chi non avrà eventualmente fatto il suo dovere».

Covid, cosa ci dobbiamo aspettare?
«Si sta verificando quello che temevo: la psicosi e la diagnosi differenziale intasano il sistema, bisogna insistere sui test rapidi. Abbiamo chiesto all'Iss di ridare autorità e ruolo ai pediatri, che siano loro a valutare se serve il tampone per i piccoli».

Ci sarà un altro lockdown?
«Questo non lo so, ad ora il 95% dei positivi non ha sintomi e si negativizza. Bisogna vedere se questa percentuale inizierà a scendere, vorrebbe dire che il virus sta riprendendo quota».

Secondo lei come ha agito il premier Conte in questi mesi?
«Non ci ha dato l'autonomia e questo non è positivo».

Aiuti europei, voi governatori avete chiesto di essere coinvolti nella gestione e ripartizione dei fondi. Con quali criteri?
«Il sistema migliore è prendere la torta e dividerla in maniera ragionata tra le Regioni. La preoccupazione grande è che Roma punti sull'assistenzialismo. Il Veneto sarà attento a vigilare sui 209 miliardi, se mai arriveranno».

Lei ha un ottimo rapporto con il Capo dello Stato. Chi dopo Mattarella nel 2022?
«Non so, so però che questo Paese dovrebbe riformarsi e far eleggere al popolo il Capo dello Stato e il presidente del Consiglio. In America va a votare il 25%, noi invece siamo un Paese che ancora va alle urne, è un peccato non approfittarne».

 

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PADOVA - "I veneti hanno premiato Zaia per come ha gestito l'epidemia, con tutti i meriti e le contraddizioni del caso.

In una situazione disastrosa il presidente mi ha dato retta seguendo l'evidenza scientifica. Se non fosse stato per me Zaia avrebbe combinato un disastro.

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