Il più conosciuto, il più amato, il più votato: Luca Zaia si appresta a succedere a sé stesso alla guida della Regione. Secondo le stime di voto elaborate da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est in vista delle prossime elezioni, la (ri)conferma del Governatore uscente non è in discussione, ma la straordinarietà del voto in Veneto ha altre e diverse matrici, che non risiedono nel nome del vincitore.
Lorenzoni ha la febbre salta la conferenza con Zingaretti: subito il tampone
La conoscenza, innanzitutto. Solo il 3% dei veneti ignora chi sia Zaia. Per i suoi competitor, il primo scoglio è proprio questo: la percentuale di veneti che non sa chi siano gli avversari del Presidente uscente oscilla tra il 71% di Lorenzoni e l'84% della Bertelle. La fiducia, poi. Il gradimento riservato agli otto sfidanti di Zaia varia dal 4% raccolto da Girotto al 13% riconosciuto a Lorenzoni, mentre lui gode dell'apprezzamento dell'81% degli intervistati. Un bagaglio di fiducia, quello di Zaia, costruito con cura, nel tempo. Nel 2008, mentre era ancora Ministro, godeva del sostegno del 42% dei veneti. Nel 2009 sale al 54%, e da allora non scenderà mai più sotto il 50%. Tutto il suo primo mandato da Governatore (2010-2015), Zaia lo porta avanti con un gradimento che varia tra il 58 e il 70%. Dalla sua rielezione del 2015, è sempre sopra il 60%, valore che consolida e accresce fino a raggiungere, tra settembre 2019 e gennaio 2020 (quindi: prima della crisi da Covid-19), il 72-73%.
IL RAPPORTO
L'attuale 81%, dunque, sembra raccontare, più che l'eccezionalità della pandemia, quella dello stesso Presidente e del suo rapporto con i veneti, riconoscibile oggi in almeno altri due indicatori.
Il primo è il risultato personale di Zaia: le stime di Demos sembrano proiettarlo al 76% dei consensi, lasciando solo poche briciole a Lorenzoni, fermo al 14% (un risultato inferiore a quanto raccolgono il Pd, 13%, e le altre liste in suo sostegno, 4%) e agli altri candidati, che complessivamente non vanno oltre il 10%. Il secondo, è il risultato della sua lista, quella Zaia. Il partito del Presidente, stimato al 44% dei consensi, arriva quasi a doppiare il suo risultato del 2015 (23%), mettendo dietro tutti e scavando una voragine tra sé e gli altri, soprattutto i propri alleati. Fratelli d'Italia raggiunge il 9%: è il miglior risultato di sempre in Veneto (+6 punti percentuali rispetto alle Regionali passate, +2 guardando alle Europee), ma la crescita della formazione della Meloni avrebbe fatto presagire a un progresso ancora più marcato. Forza Italia non riesce a replicare il 6% del 2015 (e del 2019) e si ferma al 4%, come anche la Lista Veneta Autonomia, anch'essa vicina a Zaia. Ma, sopra tutti, sembra essere la Lega di Salvini a soffrire la Lista Zaia: l'attuale 14% segna un arretramento di 4 punti percentuali rispetto a 5 anni fa, ma guardando alle Europee il saldo negativo arriva fino a -36.
Nota finale: le stime di voto sono fotografie di ieri che cercano di catturare quel che sarà domani.
Per Zaia corsa senza avversari. La sua lista vale 3 volte la Lega
Venerdì 4 Settembre 2020 di Natascia PorcellatoNelle prossime settimane, tutti cercheranno di cambiare quello che abbiamo visto oggi. Per questo, dovrebbero essere guardate come fossero sfocate: perché sono immagini in movimento, fino all'apertura dei seggi.