Per Zaia corsa senza avversari. La sua lista vale 3 volte la Lega

Venerdì 4 Settembre 2020 di Natascia Porcellato
Per Zaia corsa senza avversari. La sua lista vale 3 volte la Lega
7

Il più conosciuto, il più amato, il più votato: Luca Zaia si appresta a succedere a sé stesso alla guida della Regione. Secondo le stime di voto elaborate da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est in vista delle prossime elezioni, la (ri)conferma del Governatore uscente non è in discussione, ma la straordinarietà del voto in Veneto ha altre e diverse matrici, che non risiedono nel nome del vincitore.

Lorenzoni ha la febbre salta la conferenza con Zingaretti: subito il tampone

La conoscenza, innanzitutto. Solo il 3% dei veneti ignora chi sia Zaia. Per i suoi competitor, il primo scoglio è proprio questo: la percentuale di veneti che non sa chi siano gli avversari del Presidente uscente oscilla tra il 71% di Lorenzoni e l'84% della Bertelle. La fiducia, poi. Il gradimento riservato agli otto sfidanti di Zaia varia dal 4% raccolto da Girotto al 13% riconosciuto a Lorenzoni, mentre lui gode dell'apprezzamento dell'81% degli intervistati. Un bagaglio di fiducia, quello di Zaia, costruito con cura, nel tempo. Nel 2008, mentre era ancora Ministro, godeva del sostegno del 42% dei veneti. Nel 2009 sale al 54%, e da allora non scenderà mai più sotto il 50%. Tutto il suo primo mandato da Governatore (2010-2015), Zaia lo porta avanti con un gradimento che varia tra il 58 e il 70%. Dalla sua rielezione del 2015, è sempre sopra il 60%, valore che consolida e accresce fino a raggiungere, tra settembre 2019 e gennaio 2020 (quindi: prima della crisi da Covid-19), il 72-73%.

IL RAPPORTO
L'attuale 81%, dunque, sembra raccontare, più che l'eccezionalità della pandemia, quella dello stesso Presidente e del suo rapporto con i veneti, riconoscibile oggi in almeno altri due indicatori.

Il primo è il risultato personale di Zaia: le stime di Demos sembrano proiettarlo al 76% dei consensi, lasciando solo poche briciole a Lorenzoni, fermo al 14% (un risultato inferiore a quanto raccolgono il Pd, 13%, e le altre liste in suo sostegno, 4%) e agli altri candidati, che complessivamente non vanno oltre il 10%. Il secondo, è il risultato della sua lista, quella Zaia. Il partito del Presidente, stimato al 44% dei consensi, arriva quasi a doppiare il suo risultato del 2015 (23%), mettendo dietro tutti e scavando una voragine tra sé e gli altri, soprattutto i propri alleati. Fratelli d'Italia raggiunge il 9%: è il miglior risultato di sempre in Veneto (+6 punti percentuali rispetto alle Regionali passate, +2 guardando alle Europee), ma la crescita della formazione della Meloni avrebbe fatto presagire a un progresso ancora più marcato. Forza Italia non riesce a replicare il 6% del 2015 (e del 2019) e si ferma al 4%, come anche la Lista Veneta Autonomia, anch'essa vicina a Zaia. Ma, sopra tutti, sembra essere la Lega di Salvini a soffrire la Lista Zaia: l'attuale 14% segna un arretramento di 4 punti percentuali rispetto a 5 anni fa, ma guardando alle Europee il saldo negativo arriva fino a -36.

Nota finale: le stime di voto sono fotografie di ieri che cercano di catturare quel che sarà domani.

Nelle prossime settimane, tutti cercheranno di cambiare quello che abbiamo visto oggi. Per questo, dovrebbero essere guardate come fossero sfocate: perché sono immagini in movimento, fino all'apertura dei seggi.

Ultimo aggiornamento: 15:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci