Zaia contro i gilet arancioni: «Negare il virus è come chi nega la Shoah: commette un reato»

Lunedì 1 Giugno 2020
Luca Zaia contro i gilet arancioni: «Negare il virus è come chi nega la Shoah: commette un reato»
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VENEZIA «C'è chi nega la pandemia da coronavirus, serve una legge per chi nega evidenze? Io sono per la libertà di pensiero, ma c'è un limite oltre il quale non si può andare. Chi nega cose come i campi di concentramento commette un reato, punto. «È pieno di terrapiattisti, di gente che nega la Shoah. Così Luca Zaia, presidente della regione Veneto, durante la trasmissione Agorà, riferendosi alla protesta dei gilet arancioni a Milano.

Protesta Gilet Arancioni a Milano, in centinaia assembrati in piazza Duomo e senza mascherine

Zaia contro la Grecia: «Dal Veneto non ci vedono più»

«Ora si parla di quarantena per persone provenienti da Paesi a rischio.

Quando lo chiedevamo noi per le persone provenienti dalla Cina ci davano dei razzisti». Zaia poi sostiene che le «le riaperture tra Stati debbano essere vincolate da tamponi, come ad esempio in Grecia. Il tampone trova il contagio 6-7 giorni dopo il contatto col virus. E' una foto istantanea che non ci dà tranquillità rispetto al futuro. Non si può pensare gestione in Europa a macchia di leopardo».
  LA LEGA
«La Lega è una e basta». Così sempre il presidente del Veneto Luca Zaia ha risposto ad Agorà a una domanda sull'articolo di apertura del "Foglio" che oggi titola "Un'altra Lega è possibile", ventilando una guida Zaia, e ha aggiunto: «Salvini è il nostro segretario, non c'è da meravigliarsi se c'è dibattito, il nostro è un grande partito con esponenti di estrazione diversa, ma abbiamo un segretario e non si discute».

Ultimo aggiornamento: 12:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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