La pandemia da Coronavirus ha aumentato il (già alto) gradimento dei veneti per il governatore Luca Zaia. Boom di giudizi positivi anche a sinistra. E in 3 mesi la giunta guadagna 18 punti.
Luca Zaia, sondaggio sui consensi
Pandemia, in greco, significa letteralmente tutto il popolo. In questo senso, in Veneto ve ne sono due, in corso: una sanitaria, che è stata arginata; e una politica, che non sembra arrestarsi. Il protagonista, però, è uno: il presidente Luca Zaia. L'Osservatorio sul Nordest di Demos, si concentra oggi sul Veneto e sui giudizi espressi sulla politica regionale. La Giunta ottiene una valutazione positiva dal 92% dei veneti: in altri tempi, non sarebbe mancato un riferimento alla Bulgaria. Le opposizioni, dietro, annaspano: il centrosinistra ottiene almeno la sufficienza dal 36% dei veneti, il Movimento 5 stelle e quello legato a Flavio Tosi si fermano al 21% e 22%. Effetto Covid, si dirà. E invece: ni. Certamente, l'emergenza ha accresciuto il favore verso la Giunta. Ma se ripercorriamo il gradimento che l'ha contraddistinta negli ultimi 10 anni, possiamo osservare come nel corso del primo mandato il valore medio sia costantemente intorno al 70%, e dal 2015 in poi questa quota si consolida e cresce ulteriormente (74-78%).Quanto gradimento aveva prima?
Così, se il balzo dal 74% del gennaio scorso all'attuale 92% (+18 punti percentuali) può essere legato all'eccezionalità del periodo, non si può non osservare che la situazione precedente avesse già dei tratti tutt'altro che ordinari. E che portano tutti a lui: Luca Zaia. Oggi, le valutazioni positive sul governatore raggiungono il 91%: effetto Covid? Anche qui: ni. Le quote di consenso attribuite a Zaia nel 2018 (69-76%) e 2019 (73%) raccontano di un rapporto tutt'altro che consueto, tra i veneti e il loro Presidente. Nel marzo scorso, poi, nel pieno dell'emergenza, il gradimento non era andato oltre - si fa per dire - il 78%. Oggi, lo ripetiamo, è il novantunopercento.Luca Zaia in diretta: «Movida folle, persone con lo spritz in mano e senza mascherina: li aspettiamo alle porte degli ospedali»