Zaia: «Big bang istituzionale. Dare il mandato esplorativo a Salvini»

Lunedì 5 Marzo 2018
Luca Zaia
36

VENEZIA - «Non ci sono cittadini di serie A, che hanno capito, e cittadini di serie B, che non hanno capito: siamo davanti a un big bang istituzionale e della storia dell'Italia. Se andiamo a guardare bene cosa esce da queste urne, vediamo dei cittadini stanchi e schifati di un andazzo che non può continuare così». Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha commentato l'esito del voto. «Non ho dubbi sul fatto che il mandato di formare il nuovo governo debba essere assegnato dal Capo dello Stato a Matteo Salvini».

Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, incontrando la stampa a Treviso.​ ​

«Il voto dà un'indicazione: da queste urne esce nuovamente il contratto sociale di Rousseau - spiega - esce un popolo che vuole che le cose cambino radicalmente e che ci dice che dobbiamo girare pagina velocemente e pesantemente». «Penso sia fondamentale rispettare senza se e senza ma l'espressione del popolo che in altre parti d'Italia vota diversamente» aggiunge riferendosi al boom del M5S al Sud. «Ora vince chi rende più velocemente operative le indicazioni date in campagna elettorale, trasformandole in programmi di governo - conclude - perché siamo davanti a un popolo stanco e impaziente». Salvini? «E' il vincitore morale: a lui passa il testimone del centrodestra: avrà la grande responsabilità della guida di questa coalizione e dall'altro di cercare il ruolo cardine nella formazione di una maggioranza di governo». Nel caso di un esecutivo di centrodestra, però, Zaia non farà il ministro: «Il mio impegno sarà solo in Veneto per l'autonomia del Veneto». 
 


Al riguardo, il governatore dice «grazie ai veneti, perché da queste terra arriva ancora una volta un segnale di civiltà strepitoso sul fronte dell'affluenza. E, per noi, anche sul fronte dei risultati». La Leha ha triplicato i consensi: «Di solito quando si governa si perde consenso, i veneti che ci danno tutte queste preferenze confermano anche la nostra azione amministrativa. Il 22 ottobre il Veneto ha celebrato un referendum sull'autonomia - conclude - e su questa partita non ci sono più alibi per nessuno». 

LIGA VENETA - LEGA NORD. «È stata una tornata difficile, la prova del nove per noi del passaggio da movimento di area a nazionale»: così il segretario veneto della Lega, Toni Da Re, commenta il responso delle urne che vede il Carroccio primo partito nella regione. Un risultato trainato dal referendum sull'autonomia e dalla firma qualche giorno fa del primo patto su questo tema tra il governo, Il Veneto, la Lombardia e l'Emilia Romagna.

«Sicuramente in Veneto ha influito e ha sdoganato alcuni settori della società che guardavano alla Lega con distacco - sottolinea - e votavano Forza Italia». Le elezioni hanno permesso alla Lega di sorpassare in Veneto Forza Italia. «In effetti - ammette Da Re - c'è stato un forte travaso da FI a Lega nel contenitore del centrodestra». L'indicazione che arriva dal Veneto, per Da Re, è che «la gente vuole un governo di riforme, di grandi cambiamenti». 


NEO DEPUTATA «Una vittoria storica» così Giorgia Andreuzza (Lega) definisce  la sua conquista di un posto alla Camera nel collegio di Venezia con il 35,08%. «Storico  perché la Lega a Venezia non aveva mai trovato spazio. Ma l'entusiasmo che avevo messo, da subito, per questa sfida al limite è stato premiato». Non parla di alleanze, perché, dice, «è compito di Matteo Salvini fare le scelte rimanendo fedeli al patto nel centro destra».

«Il mio compito, e degli altri parlamentari veneti e veneziani della Lega - rileva - è quello di mettere ora tutto il nostro impegno per portare a casa l'autonomia come ci ha chiesto il governatore Luca Zaia». Per Andreuzza, quello di ieri è un voto che «rende orgogliosi, anche perché in tanti sono andati a votare e questo significa che abbiamo lavorato bene anche in questa direzione». «Per la campagna elettorale mi sono messa a disposizione, sono stata tra la gente - ricorda - per farmi conoscere e per conoscere le persone, con il mio taccuino in mano per registrare i desideri delle persone». «Una scelta - conclude la neodeputata con esperienza come ex assessore provinciale al turismo - che ha pagato».
 

CASELLATI: «OK A SALVINI PREMIER»
«È un risultato straordinario per la coalizione, abbiano vinto tutto e questo esito non può che essere visto come un grande successo». Così Maria Elisabetta Alberti Casellati, rieletta senatrice in Veneto con Fi. Riguardo al nome del candidato premier, Casellati risponde: «Salvini premier ? Visto il risultato... bisogna attendere i conteggi definitivi, ma direi che sarà lui stando alle proiezioni». Riferendosi alle difficoltà attraversate negli ultimi anni da Forza Italia, la senatrice padovana sottolinea che «Berlusconi è stato cruciale per la ricostruzione di Fi e per la costruzione della coalizione. Più di così non si riusciva a fare». «La vittoria della lega - osserva - è molto consistente. Ha rappresentato una sorta di reazione di protesta rispetto al malgoverno, alla politica scellerata, all'immigrazione incontrollata, ad un Paese senza regole, a impunità per i delinquenti. C'è un malessere diffuso». Il sorpasso della Lega su Fi, secondo Casellati, non porterà comunque a frizioni: «è stato firmato un programma e Berlusconi è l'uomo con la mano sempre tesa, è equilibrato, ha sempre avuto una grande capacità di tessitura, a lui si deve la costruzione della coalizione».



 

Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 08:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci