Liga Veneta, il segretario Fontana se ne va. Choc nel partito: «Siluro di Salvini»

Lunedì 16 Novembre 2020 di Alda Vanzan
Lorenzo Fontana, segretario dimissionario della Liga
7

VENEZIA -  Una volta si diceva che il Veneto era un gigante economico e un nano politico perché non sapeva esprimere una adeguata rappresentanza a livello centrale. Era la prima Repubblica, siamo probabilmente già alla terza, ma la sostanza non è cambiata. In Veneto adesso c'è una Lega che con Luca Zaia sfiora il 77 per cento dei consensi, lo stesso governatore continua a crescere nei gradimenti più del premier Giuseppe Conte, eppure a livello centrale - che però in questo caso non è Roma, ma via Bellerio a Milano - il Veneto è considerato come il due di coppe quando a briscola comanda bastoni. L'ultimo episodio è di ieri: Lorenzo Fontana ha annunciato di lasciare l'incarico di segretario della Liga Veneta a causa di sopraggiunti nuovi impegni nel partito e ha auspicato che «si possa individuare una nuova guida», meglio se «uno dei nostri bravi giovani». La domanda è: Fontana ne aveva parlato con qualcuno? Magari con gli altri quattro componenti del direttorio della Liga veneta e cioè il vicesegretario Nicola Finco, il presidente della Regione Luca Zaia, la senatrice Erika Stefani, l'assessore regionale Roberto Marcato? Da quanto si è appreso, sarebbero tutti caduti dalle nuvole, la notizia delle dimissioni di Fontana è piombata sulla chat del direttorio attraverso una agenzia di stampa. E il commento pressoché generalizzato è stato il seguente: «Lorenzo Fontana è stato silurato, il segretario federale Matteo Salvini l'ha fatto dimettere per cercare di controllare il Veneto, vuole commissariarci». Vero? Falso? Verosimile?

GLI INCARICHI Il dato incontrovertibile è che Fontana, tra tutti i vari incarichi accumulati, ha rassegnato solo quello di segretario della Lega/Liga del Veneto.

Ieri mattina il suo ufficio stampa ha diffuso la seguente nota: Lorenzo Fontana è il nuovo capo dipartimento Famiglia e valori identitari della Lega, settori su cui avrà la responsabilità di: elaborare l'intera strategia nazionale, la proposta politica, la redazione del programma di governo del Paese e di costruire le alleanze con i partner internazionali. La nomina è arrivata nel fine settimana direttamente dal segretario federale Matteo Salvini. Gli altri incarichi di Fontana sono: vicesegretario federale della Lega, segretario della Liga Veneta, dal 25 ottobre componente della segreteria politica di Salvini. Senza dimenticare che è anche parlamentare della Repubblica. Nel comunicato, dopo aver ringraziato per la fiducia accordatagli, Fontana ha reso note le sue decisioni: «Auspico che ora, visti gli impegni di valenza nazionale e la portata del nuovo incarico, si possa individuare una nuova guida per la Liga Veneta». E ancora: «Auspico che il profilo che sarà individuato possa essere quello di uno dei nostri bravi giovani».

TENSIONE Da quanto si racconta, nessuno in Veneto sapeva niente delle dimissioni di Fontana. E, com'era prevedibile, la notizia ha fatto clamore. Con tutto il seguito di letture dietrologiche: perché Fontana si è dimesso senza dire niente a nessuno? perché, tra i tanti incarichi, ha rinunciato solo a quello in Veneto? Fino a ipotizzare un siluramento: reo di essersi avvicinato troppo a Luca Zaia, il capitano Matteo Salvini avrebbe deciso di spodestarlo per mettere un suo uomo di (ancora più) fiducia a capo del partito in quella che pare essere considerata la periferia dell'impero. Di fronte a questa lettura c'è chi ha obiettato: Fontana ha sempre cercato di essere equilibrato, era tosiano con Flavio Tosi, salviniano con Matteo Salvini - che infatti l'ha messo a capo della Liga veneta - zaiano con Luca Zaia. E se fosse diventato troppo zaiano? I maligni raccontano che Salvini non avrebbe digerito la vittoria quasi plebiscitaria di Zaia, tanto da limitarsi a un messaggino di congratulazioni la sera dello spoglio, e men che meno il grande successo della lista Zaia Presidente (44%) sulla lista della Lega (16%). Insomma, nonostante gli assessori uscenti siano stati candidati in lista della Lega (su diktat di Salvini), il sospetto è forse che si sia fatta propaganda per la lista di Zaia e che Fontana abbia troppo agevolato il governatore? E chi sarebbe il giovane che sostituirà Fontana? Se ci sarà un altro blitz, alla pari delle dimissioni-siluramento di Fontana, conoscere il nome del nuovo segretario forse sarà questione di ore. Solo che, ancora una volta, sarà imposto da via Bellerio. Perché l'impressione è che la Liga Veneta non debba contare. Soprattutto ora che, con Zaia, ha tanti voti. Forse troppi. E chissà se anche stavolta, dopo le promesse dei congressi che continuano a non farsi, sarà accettato tutto, come al solito, supinamente o se ci sarà una resa dei conti tra Veneto e Lombardia. 

Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 09:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci