Leghisti filorussi, il Pd all'attacco. Variati: «C'è molto da spiegare»

Lunedì 6 Febbraio 2023 di Al.Va.
Stefano Valdegamberi

VENEZIA - «Soldi russi alla Lega veneta? C'è molto da spiegare, a partire dal voto del 2016 sull'annessione della Crimea», dice l'europarlamentare vicentino del Partito Democratico, Achille Variati. «Solo falsità per buttare fango e delegittimare le voci fuori dal coro», ribatte il consigliere regionale leghista, eletto a Palazzo Ferro Fini nella lista Zaia, Stefano Valdegamberi.
La polemica nasce da un articolo del consorzio giornalistico indipendente Occrp (Organized Crime and Corruption Reporting Project) e rilanciata dal portavoce dell'opposizione in consiglio regionale del Veneto, Arturo Lorenzoni, secondo cui alcuni leghisti veneti, tra i quali il presidente dell'assemblea legislativa Roberto Ciambetti, il consigliere Stefano Valdegamberi e il senatore Paolo Tosato, avrebbero avuto regalìe per portare avanti nelle sedi istituzionali un'azione politica a favore dell'aggressione della Russia all'Ucraina.


IL PD
«Qua non basta fare spallucce e dire che è tutto falso - dice Variati -.

Ricordo che la Regione Veneto, proprio su iniziativa di Valdegamberi (con Ciambetti presidente del Consiglio e Zaia governatore) fu nel 2016 la prima regione europea a riconoscere l'annessione della Crimea da parte della Russia. Un atto sconcertante ed eticamente ripugnante, visto che l'annessione illegale della Crimea è stato il primo passo della guerra di conquista e distruzione che gli amici di Valdegamberi e soci hanno scatenato contro l'Ucraina, alle porte dell'Europa. All'epoca risultò incomprensibile. Ora, alla luce di queste notizie, quella scelta assume un carattere ancora più sinistro. C'è molto, molto da spiegare».


LA REPLICA
Ieri Valdegamberi ha nuovamente respinto le accuse. «Quando ho visto il rapporto di questa fantomatica agenzia IrpiMedia mi è venuto da sorridere per le stupidaggini scritte ma anche ho subito pensato all'uso criminale dell'informazione per condizionare l'opinione delle persone. Chi esce dal coro va zittito con il discredito - scrive in una nota Valdegamberi -. Ma quali regalie? Era un Forum Economico per il quale organizzai la delegazione italiana con interventi e programma dettagliato. Il tema trattato era quello delle sanzioni e delle ricadute sull'economia italiana, con il loro effetto boomerang. Quel rapporto, che di giornalistico ha poco e di diffamatorio ha molto, sembra fatto su commissione e con obiettivi precisi. Delegittimare chi è contro le sanzioni, contro l'invio di armi e la guerra. Programmato ad orologeria e fatto uscire il giorno della manifestazione contro la guerre che sabato si è svolta in Piazza Bra. Un rapporto totalmente infondato, assemblato interpretando pretestuosamente fatti e circostanze da giornalisti che si autodefiniscono indipendenti, che lavorano per una sconosciuta AgenCIA». Valdegamberi ribadisce: «Per l'International Economic Yalta Forum non ho preso neppure 1 centesimo di compenso per i convegni in cui ero relatore, altro che 3.000 euro. Gli organizzatori hanno pagato o rimborsato il biglietto aereo e l'albergo ai relatori, come accade in tutto il mondo. In segreto i russi mi avrebbero regalato un appartamento? Una notizia così segreta che fui io stesso a pubblicare quella foto su FaceBook nel 2016 ma nessun appartamento mi è stato regalato. Un amico costruttore aveva realizzato un villaggio turistico ispirato all'architettura italiana e lo aveva chiamato Villaggio Italiano: visita al villaggio e foto sui social, ma nessun regalo. È una strumentalizzazione per zittire ogni voce contraria al mainstream».

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