Le Iene presentano: Speciale Chico Forti. La vicenda dell'imprenditore trentino condannato all'ergastolo negli Usa

Domenica 5 Luglio 2020
Le Iene presentano: Speciale Chico Forti. La vicenda dell'imprenditore trentino condannato all'ergastolo negli Usa

Lunedì 6 luglio, in prima serata su Italia1 va in onda, in replica, “Le Iene presentano: Speciale Chico Forti, la vicenda interamente dedicata all’imprenditore italiano, nato in Trentino Alto Adige, che nel 2000, negli Stati Uniti, è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike.
 
In questo appuntamento vengono ripercorsi i momenti chiave della vicenda e tutte le anomalie finora emerse. Gaston Zama, la Iena che da mesi si sta occupando del caso, presenta tanti nuovi elementi, testimonianze emerse in questo periodo in cui la vicenda ha suscitato molto interesse.
 
Spazio quindi all’intervista al magistrato Lorenzo Matassa - uno dei giuristi convinto che nelle indagini manchino le carte fondamentali per procedere con una sentenza di questo genere – e alle dichiarazioni di Ferdinando Imposimato, ex Presidente Onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione.
 
Focus anche sugli incontri con le persone più vicine a Chico - quelle che nel corso di questi lunghi 20 anni non hanno mai smesso di credere nella sua innocenza – fino all’interesse mostrato  dal mondo politico italiano, in particolare dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha chiesto la revisione del processo, dichiarando “Dobbiamo lavorare con intelligenza per riportare Chico Forti a casa” e dall’onorevole Emanuela Corda del M5S, che ha organizzato una conferenza già lo scorso 3 dicembre alla Camera dei Deputati per discutere del caso.
 
Si affronterà il tema del movente dell’assassinio e della prova indiziaria che ha fatto sì che si arrivasse ad una condanna a vita per Forti: qualche granello di sabbia proveniente dalla spiaggia di Sewer Beach, luogo dove è stata trovata la vittima. Verrà inoltre riproposta la testimonianza esclusiva di Bradley Pike che, così come suo padre Antony, si è fatto un’idea ben precisa sulla morte di suo fratello (la vittima, ndr.). 
 
Si tornerà su “Il Sorriso della Medusa”, il documentario-inchiesta sul delitto di Gianni Versace in cui Forti, ripercorrendo le tappe della vicenda, aveva ipotizzato che non fosse Andrew Cunanan l’assassino dello stilista e che dietro un’ipotesi di depistaggio ci fosse proprio la polizia di Miami.
 
Durante lo speciale di domani rivedremo i due toccanti incontri avvenuti qualche mese fa oltre oceano: quello con Forti, all’interno del penitenziario di massima sicurezza a Miami e, per la prima volta, quello con i figli di Chico che attualmente vivono alle Hawaii. Queste alcune loro dichiarazioni: “L’ho sempre sentito speranzoso, incoraggiante. Non ha mai mostrato alcuna debolezza. – dichiarano i figli di Forti - Mi ha sempre fatto credere che non sarebbe rimasto lì per sempre… Non ha mai avuto alcun senso per me. Anche a oggi, non ha alcun senso”.
 
Infine altre due testimonianze esclusive: Chaive Mesmer afferma che il suo ex marito Thomas Knott (l’altro indagato nell’omicidio e prosciolto grazie al suo alibi) avrebbe mentito su dove si trovasse la notte in cui venne ucciso Dale Pike; Veronica Lee - una delle giurate che condannò Forti al carcere a vita – dichiara: “L’intero processo è stato una ca**ata e molte informazioni in quell’aula di tribunale sono state nascoste. Inoltre, mi ricordo di essere stata bullizzata da parte degli altri giurati perché credevo, riferito alla colpevolezza di Chico, che ci fosse un ragionevole dubbio”.
 
La vicenda:
Il velista e imprenditore televisivo trentino, che sta attualmente scontando la sua pena in un carcere della Florida, si è sempre dichiarato innocente e vittima di un errore giudiziario.
La vittima dell’omicidio è l’americano Dale Pike, ucciso il 15 febbraio del 1998 in una spiaggia di Miami con due colpi di pistola alla nuca.

Pare che Forti stesse trattando l’acquisto del “Pike’s Hotel” di Ibiza ma la trattativa sembrava più che altro una truffa. Secondo il movimento di opinione che in Italia chiede la revisione del processo, la condanna sarebbe stata pronunciata in assenza del movente e delle prove.

Ultimo aggiornamento: 14:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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