Boccata d’ossigeno per i produttori
di latte, prezzo assestato a 37 cent

Venerdì 27 Novembre 2015
Boccata d’ossigeno per i produttori di latte, prezzo assestato a 37 cent
MESTRE - Boccata d’ossigeno per i produttori di latte. Doppio passo distensivo nel comparto lattiero-caseario che sembra ritrovare l'unità di filiera per tutelare stalle e formaggi made in Italy attorno al prezzo del latte fissato per i prossimi tre mesi a 36+1 centesimi al litro, dove l'incremento di 1 cent è dovuto a fondi Ue convogliati dal ministro Martina.

I 37 centesimi totali che andranno agli allevatori sono frutto di due differenti intese siglate nella sede del ministero delle Politiche agricole e alimentari. Si è raggiunto dapprima l'accordo tra la multinazionale Lactalis e le organizzazioni agricole sul prezzo del latte che vede il compenso agli allevatori salire di oltre 3 centesimi al litro per i prossimi tre mesi.
Una notizia che il Nordest ha accolto con grande soddisfazione. Il Veneto si trova a dover fare i conti con una produzione che è cresciuta in un anno del 3,67 per cento (da aprile 2014 a gennaio 2015, 915.842 tonnellate) e un prezzo che non può competere con quello di produzione (il nostro latte viene pagato 35-36 centesimi al litro, contro quello estero che arriva ai caseifici a 31-32 centesimi.

La notizia giunge quindi con soddisfazione.
«E’ un accordo che dimostra come il valore del latte italiano è più alto di quello che fino ad oggi veniva valutato e che l’attività di Coldiretti è sempre rivolta al riconoscimento redittuale delle imprese agricole», sottolinea Walter Feltrin, presidente Coldiretti Treviso. «Un primo risultato concreto della nostra mobilitazione che ha coinvolto decine di migliaia di allevatori con presidi nelle industrie e nei supermercati dove abbiamo trovato il sostegno convinto dei cittadini nella difesa del latte, delle stalle e delle nostre campagne», afferma ancora il presidente - Secondo l’ufficio studi della Coldiretti tra effetti diretti ed indiretti sul mercato nazionale del latte l’accordo porterà almeno 340 milioni di euro su base annua in più nelle stalle italiane, se ci sarà responsabilmente un allineamento di tutti i soggetti industriali presenti sul territorio nazionale.

«E’ una boccata di ossigeno alle imprese che si trovano in un grave momento di difficoltà ma - conclude Walter Feltrin - la battaglia della Coldiretti continua nelle sedi istituzionali per arrivare al più presto alla corretta identificazione dei prodotti che usano latte italiano con l’indicazione in etichetta, che impedisca di spacciare come Made in Italy il prodotto importato».
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