La questura caccia il pluri-ladro, ma lui si sposa e il Tar lo grazia

Mercoledì 5 Aprile 2017 di Angela Pederiva
Mustapha El Hajji
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VENEZIA - Ladro sì, ma anche marito. Pazienza dunque se per anni aveva seminato il terrore fra bar e case del Bassanese: siccome si è appena sposato, non può essere cacciato. L'ha deciso il Tar del Veneto, accogliendo il ricorso di un marocchino contro il foglio di via emesso dal questore di Vicenza, che non aveva tenuto conto delle nozze recentemente contratte con una donna di Mussolente.
Lo scorso 25 ottobre la questura aveva ordinato l'allontanamento dal territorio comunale di Mussolente, per tre anni, nei confronti di Mustapha El Hajji. Nel gennaio del 2009 il ragazzo era stato sorpreso dai carabinieri a razziare un esercizio pubblico di Bassano del Grappa, insieme ad una banda sospettata di aver preso di mira altri cinque esercizi pubblici della zona: il giovane era stato condannato a 8 mesi e 400 euro, ma aveva goduto della sospensione condizionale della pena. Nell'ottobre del 2010 il magrebino aveva poi rubato una bicicletta a Cassola e aveva preso a calci il proprietario che l'aveva scoperto: per questo il furfante aveva patteggiato 16 mesi e 400 euro, ottenendo di evitare il carcere a patto di fornire prestazioni sociali gratuite a favore della Caritas. Ma pochi giorni più tardi il nordafricano era finito nuovamente nei guai: dopo aver fratturato una mano a un poliziotto, che aveva tentato di identificarlo durante una lite fuori da un locale a Bassano, l'immigrato si era visto comminare altri 4 anni di reclusione.
Ebbene, secondo il Tribunale amministrativo regionale, a cui El Hajji si è rivolto con il patrocinio dell'avvocato Fabio Targa, ora è legittima la sua presenza a Mussolente. I giudici lagunari riconoscono infatti al questore la possibilità di mandare via i soggetti pericolosi, ma annotano: «L'autorità di pubblica sicurezza deve ponderare e valutare tutti gli interessi che possano essere colpiti dall'esercizio del suddetto potere, tra i quali anche l'interesse del privato a frequentare un Comune diverso da quello di residenza, qualora tale frequentazione sia giustificata da legami affettivi o familiari».

 
Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 06:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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